Da mesi la stampa internazionale, italiana compresa, va invocando giustizia per questo studente egiziano, iscritto ai corsi di laurea dell'ateneo bolognese, che rientrato in patria per una normale visita ai suoi, è stato preso all'aeroporto e sbattuto in prigione, senza che mai sia stata formulata nei suoi confronti, nei lunghi mesi della carcerazione preventiva, alcuna accusa.
Di quarantacinque giorni in quarantacinque la sua detenzione si è protratta fino ad oggi, e non si sa ancora quando finirà.
Solo chE alcuni giorni fa, alla prima udienza farsa, durata appena cinque minuti, si è capita l'assurda ragione della sua detenzione, come ha letto Mentana durante il suo tg: avrebbe Zaki denunciato le angherie contro gli egiziani di religione copta, professata da lui medesimo.
Dopo una simile rivelazione i giornali italiani hanno cominciato a suonare tutta un'altra musica, quelli naturalmente di destra. E cioè che il silenzio sopraggiunto sulla stampa, dopo l'udienza e la conosnenza della ragione - presunta ed assurda ! - della sua carcerazione, avrebbe come causa la natura religiosa della contestazione. Insomma dicono i giornali di destra, se Zaki fosse stato accusato di qualcosa non di natura religiosa, il tam tam della stampa sarebbe continuato. Balle!
Noi pensiamo che il silenzio ed anche l'assurda motivazione della carcerazione- assolutamente sproporzionata - possano servire a quel governo di torturatori di venir fuori dall'impasse nel quale loro stessi si sono infilati. Vogliamo sperare sia così. Anche perchè la tragedia del Caso Regeni dovrebbe avergli insegnato qualcosa.
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