giovedì 8 aprile 2021

Draghi a tutto campo: dai vaccini al Recovery Plan

 I vaccini, ma anche il sostegno all'economia al centro della conferenza stampa del presidente del consiglio Mario Draghi dopo aver presieduto la conferenza unificata Stato-regioni-comuni-province.

 Obiettivo: affrontare proprio le rimodulazioni della campagna vaccinale alla luce dei nuovi dati sulle forniture e sulla somministrabilità dei vaccini, e tutte le questioni relative al Piano nazionale di ripresa e di resilienza, il Recovery plan, e sul sostegno alle imprese.

 "Le sfide si vincono insieme: voi siete le antenne nel rapporto con i cittadini. E' quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi al tavolo con i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province sul Recovery plan. Lo si apprende da fonti presenti all'incontro. "Il rapporto tra governo e Regioni deve essere di collaborazione altrimenti queste sfide non si vincono", ha aggiunto.

 

 Il premier ha sottolineato che si tratta di "un pacchetto di investimenti molto ambizioso e un pacchetto di riforme" che va a coprire gli anni tra il 2021 e il 2026. "Un'opportunità che dobbiamo cogliere", in particolare quella della transizione ecologica e digitale, ha spiegato."Dobbiamo essere consapevoli della portata storica di questo piano, è un'occasione unica" per migliorare le scuole e modernizzare la burocrazia. "E' importantissimo spendere e spender bene", ha aggiunto

 Il piano è in continuità con il precedente in alcune aree e in forte discontinuità su altri temi. È quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi alle Regioni e agli Enti locali nel corso della riunione sul Recovery plan, secondo quanto si apprende da fonti presenti all'incontro.

 La supervisione politica del Recovery Plan è affidata a un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti. Così avrebbe spiegato agli enti locali, secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, illustrando agli enti locali i tratti distintivi del nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 Il modello organizzativo del piano, ha spiegato Draghi, prevede due livelli, strettamente legati tra di loro. La struttura di coordinamento centrale supervisiona l'attuazione del piano ed è responsabile dell'invio delle richieste di pagamento alla Commissione Europea, a seguito del raggiungimento degli obiettivi previsti. Accanto a questa struttura di coordinamento, agiscono una struttura di valutazione e una struttura di controllo.

 

 Le amministrazioni sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme. Inviano i loro rendiconti alla struttura dicoordinamento centrale, per garantire le successive richieste di pagamento alla Commissione Europea. Il Governo intende inoltre costituire delle task force locali che aiutino le amministrazioni territoriali a migliorare la loro capacità di investimento e a semplificare le procedure.

Salvini: "Possibile riaprire in almeno sei regioni ad aprile" "Incontro molto utile, positivo, costruttivo. Abbiamo parlato di salute e lavoro, le uniche due emergenze di cui la Lega si sta occupando". Così Matteo Salvini al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha preceduto quello con le Regioni. "Condiviso con il presidente Draghi che le riaperture vanno fatte in base ai dati, alla scienza", ha detto il segretario leghista. 

 "Non si può vivere in rosso a vita. In base ai dati ci sono almeno sei Regioni italiane in cui si potrebbe riaprire. Conto che si possa fare in aprile", ha detto il leader leghista. "Se questo venerdì e il prossimo i dati saranno in miglioramento la nostra proposta sarà che si approvi un decreto per tornare alla normalità. Su questo Draghi è d'accordo, condivide il percorso di riapertura. Già oggi, con le vecchie regole, sarebbero sei le regioni in zona gialla, dove poter riaprire bar e ristoranti, dove tornare al lavoro". Così Salvini.

 Per il leader della Lega il nuovo decreto Sostegni è "da approvare entro aprile: quello di cui ha bisogno l'Italia è un decreto imponente con almeno 50 miliardi" di scostamento di bilancio.

 

 "Correre sul piano vaccinale, e se l'Europa sbaglia, dorme o rallenta bisogna trovare il modo, come stanno facendo altri Paesi, di rivolgersi anche all'estero perché la salute degli italiani merita ogni tipo di sforzo e di contratto senza risparmiare euro sulla pelle dei cittadini. E anche questa volta, ahimé, le istituzioni europee si stanno dimostrando vecchie, non al passo con i tempi, non all'altezza dell'emergenza che stiamo vivendo". Così Salvini, lasciando Palazzo Chigi dopo l'incontro con il premier Mario Draghi.

 Sul tema delle riaperture, intanto, era intervenuto il ministro del Turismo Garavaglia: "Il 2 giugno è la nostra festa nazionale - dice -e potrebbe essere una data delle riaperture". 

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