È bufera sulla scuola, snodo nevralgico del nostro sistema Paese, dopo un'intervista della ministra Lucia Azzolina. Ed anche nella maggioranza c'è chi prende le distanze.
Sul tavolo il tema del rientro degli alunni in classe, ma soprattutto quello dei concorsi. 'Assunzioni con concorsi a titoli? Non è vero' è l'argomento del contendere: "La scuola risponde al futuro del Paese, alle famiglie, agli studenti e al personale: chi in questi giorni sta dicendo che si possono fare concorsi per titoli e che da settembre si assumerebbero subito i docenti grazie a questi concorsi sta mentendo spudoratamente", ha detto la ministra ed ha aggiunto: "Si tratta di concorsi attesi da anni. Se noi cambiassimo le norme, a settembre non assumeremmo proprio nessuno".
"La ministra Azzolina oggi è andata in tv dicendo che la maggioranza che vota la fiducia al governo di cui fa parte 'mente spudoratamente'. Lo ha detto rivolto al Pd, a Leu e al gruppo delle Autonomie che hanno secondo lei evidentemente la gravissima responsabilità di voler lavorare alla stabilizzazione dei precari attraverso una procedura concorsuale differente da un test per crocette fatto in piena pandemia", ha scritto su Facebook Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico.
"Sono dichiarazioni gravi e irrispettose della vita di tanti precari, delle forze della maggioranza e dell'autonomia del Parlamento. Sono certo che vorrà scusarsi al più presto per queste irricevibili dichiarazioni".
"Le dichiarazioni della ministra Azzolina sono uno schiaffo al Parlamento, agli alunni e alle famiglie. Annunciare in un'intervista televisiva e non nelle sedi istituzionali, a quattro mesi dal prossimo anno scolastico, soluzioni non ancora discusse con nessuno appare grave, nonché totalmente irrispettoso delle commissioni parlamentari. Non è il ministro che decide da solo, in una sorta di replay dei dpcm già visti con il presidente del Consiglio, ma sarà il Parlamento a valutare", hanno osservato i deputati di Italia Viva in commissione Cultura, Gabriele Toccafondi e Michele Anzaldi.
Un concorso per titoli e servizio "si può fare subito", ha osservato Nicola Fratoianni, per Leu, "così come è necessario un piano pluriennale di assunzioni, per ovviare all'enorme carenza di organico delle nostre scuole. Se ne faccia una ragione la ministra, rispetti il Parlamento, noi da parte nostra continuiamo e continueremo a batterci", ha rimarcato.
"Le parole del ministro Azzolina rivelano un'approssimazione francamente inaccettabile", ha dichiarato, da parte dell'opposizione, Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "Innanzitutto un problema di metodo: il ministro dell'Istruzione dovrebbe fare certi annunci solo in Parlamento, non utilizzando studi televisivi.
Il progetto di Azzolina per la riapertura di settembre - studenti metà settimana a scuola e metà a casa - è distante anni luce dai bisogni reali di ragazzi e famiglie. Il diritto all'Istruzione non può abdicare al virus, i genitori non vanno abbandonati dallo Stato. Chi dovrebbe accudire i figli nei 3 giorni a settimana nei quali non potrebbero andare a scuola? Il governo dovrebbe dare prospettive e certezze alle famiglie e ai giovani, a casa da quasi due mesi, invece continua a produrre solo caos", ha aggiunto.
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