martedì 5 giugno 2018

Cultura e lstruzione: Conte e il contratto Lega -Cinquestelle non sanno neanche dove sono di casa

Il nostro amico e collega Giuseppe Pennisi nella sua analisi, appena licenziata, del discorso di Conte - che altro non è che il contratto, formato 'bignamuccio di governo - ha messo in evidenza come l'Istruzione, alla quale questo governo già  nel contratto preventivo non ha prestato la dovuta attenzione, a detta di tanti capoccioni, economisti e sociologi, costituisca un volano imprescindibile dello sviluppo di un paese, incidendo addirittura concretamente sul PIL. Nel contratto, all'istruzione si presta  un'attenzione appena sufficiente, per non essere accusati di indecenza e barbarie.

E  attenzione ancora minore se ne presta ad un altro fattore fondamentale di sviluppo del nostro paese: la cultura. Sì, si parla dell'ambiente, e bene hanno fatto a parlarne - ma il tema della cultura, centrale in un paese come il nostro, compare alla fine del contratto , in un paragrafo,  anche quello pieno di buone intenzioni e banalità.

 Hanno pensato al turismo - che volevano staccare dai Beni culturali, e poi hanno accorpato, ma alla cultura che è insieme all'ambiente, il maggior polo di attrazione del turismo nazionale ed internazionale, attenzione zero.

La casella del relativo ministero è stata coperta solo negli ultimi minuti , con il preside di  un'Accademia di belle arti privata. Insomma il massimo che era in grado di offrire chi a questo settore non ha mai prestato nessuna attenzione; neanche quando i dati sventolati da un ministro, che a confronto di quello attuale , passerà alla storia come un grande statista - e dire che per tutti Francechini era 'mezzodisastro' - parlavano della forte incidenza del settore sul PIL italiano.
 Purtroppo questo è quello che passa il convento. e non si può pretendere di più.

Dal governo non pretendiamo che quella litania recitata in bella forma da Conte venga messa in pratica, perchè allora vorrebbe dire che questo non è il Paese di Di Maio e Salvini; basterebbe che ne attuassero  1/10, e già il Paese ne guadagnerebbe.
Li attendiamo alla prova dei fatti per giudicarli, nel frattempo permetteteci di dubitarne fortemente.

 P.S. Nella replica alle dichiarazioni di voto, il premier Conte, ha chiuso il suo intervento con queste precise parole: ' Resterebbe da parlare della Scuola, Università, Cultura, di cui... che sono presenti nel programma e di cui si occuperemo per rispondere alle attese dei cittadini". Dieci parole in tutto si temi che ben altra attenzione meriterebbero. e che ci confermano nella sensazione che tali temi siano loro estranei.

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