lunedì 18 giugno 2018

Un ministero tutto nuovo per il grillino Fraccaro

Chi non conosce la geografia politica del nuovo continente, sappia che, in Messico, il partito al governo da decenni, ha un curioso nome: Partito rivoluzionario istituzionale. In Messico è possibile.

Ed ora,  dopo questa notizia, è bene che ne conosca una seconda. In Italia, i nomi ufficiali dei dicasteri 'senza portafoglio' possono essere modificati dal governo in carica. Come ha fatto anche il Governo Conte per il Ministero assegnato a Fraccaro, il quale, per la durata del suo gabinetto si chiamerà: Ministero per i rapporti col Parlamento e per la Democrazia diretta.

Ieri il costituzionalista Ainis, dalle pagine di Repubblica, con argomentazioni giuridiche che noi non sapremmo riferire, ha fatto notare come il Ministro Fraccaro sarà combattuto, per tutta la durata del suo incarico di governo, fra la difesa del Parlamento con il quale egli è tenuto a coltivare rapporti, e  l'introduzione della cosiddetta 'democrazia diretta', che vorrebbe dire saltare il Parlamento eletto dai cittadini, e rivolgersi per ogni questione ai cittadini medesimi, tramite referendum, ignorando che questi hanno delegato agli eletti ogni decisione per il Paese.

Fraccaro, per tener fede  ad un imperativo della Casaleggio srl divenuto parola d'ordine dei Cinquestelle e della rete che li sostiene - più o meno  cinquantamila possibili  votanti in tutto il paese - ogni volta che il Parlamento sta per assumere una decisione si sentirà obbligato dalla Casaleggio a interrogare, tramite referendum, i cittadini della rete grillina, e, sentitone il parere, decidere in base ad esso, se appoggiare o meno una legge parlamentare o di governo.

In una democrazia o si è per una repubblica parlamentare o per la democrazia diretta, saltando o annullando il Parlamento, Ainis ha fatto  notare ai grillini; come da tempo gli studiosi della politica fanno notare  relativamente a quella contraddittoria dicitura del partito messicano al governo: o è rivoluzionario o istituzionale. Tertium non datur.

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