Di Battista, da Chicago, l'altro ieri ci ha fatto sapere che lui la buonuscita da parlamentare, a fine legislatura - ma perché i Parlamentari l'hanno a fine legislatura se non sono rieletti? - l'ha devoluta al fondo istituito dai suoi compagni 'stellati' per venire incontro alle piccole e medie imprese che soffrono a causa della crisi. E si tratta di una bella cifretta. Quasi cinquantamila Euro.
Chi non ha apprezzato il beau geste del Dibba?
Poi qualche social media si è azzardato a chiedergli: caro Dibba, ora che non sei più parlamentare e non hai uno stipendio, come vivi?
E lui, perdendo la calma e la seraficità che il suo gesto precedente della donazione gli avevano riconosciuto, ha risposto, piccato: sono c...miei.
Dibba non si risponde così, a chi si preoccupa che Lei possa avere problemi di sopravvivenza. Dica semplicemente che l'aiuta suo papà; che si è trovato un lavoretto, procuratogli dagli amici suoi e di Trump; o che il lavoretto magari l'ha trovato sua moglie; o che, ipotesi estrema però verosimile, ha messo da parte dei soldi nei cinque anni da parlamentare - beato Lei che ha potuto farlo, si vede che di soldi ne ha guadagnati abbastanza da poterne accantonare un pò, anche dopo averne versato una quota nelle casse del vorace Movimento.
Ma comunque non può rispondere, come ha risposto, se qualche ora prima ci ha voluto partecipare, non richiesto, di altri c...suoi, che non era il caso ci rivelasse.
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