venerdì 29 giugno 2018

La faccia tosta della seconda carica dello Stato italiano, la presidente del Senato Casellati

Alla presidente del Senato, anche i più benevoli, non possono non riconoscere una bella faccia tosta ed una dose di ipocrisia e doppiopesismo. Tutte qualità che in un Paese civile e dalla storia millenaria, la seconda carica dello Stato, farebbe meglio ad evitare.

La Casellati era famosa, prima di assurgere a tale carica istituzionale, negli anni in cui il protettore Berlusconi l'ha incardinata in Parlamento, per la strenua difesa del suo protettore, nella faccenda relativa alla 'nipote' del presidente egiziano che frequentava le cene galanti, ed anche i dopocena, di Arcore.

Una foto la ritrae assieme ad altre/i graziate/i da Berlusconi che protestano davanti al Palazzo di giustizia di Milano contro la cosiddetta 'giustizia ad orologeria' messa in atto dalla magistratura milanese contro il protettore comune.

Al protettore 'comune' Lei è grata anche perché all'inizio del suo mandato parlamentare, lui assunse in Publitalia la figlia. La quale però, non appena la sua mamma divenne sottosegretario alla sanità, in uno dei governi del suo sempre protettore, fu richiamata a lavorare nella sua segreteria, cassandola dal libro paga del suo protettore che già per lei aveva fatto molto, ed iscrivendola in quello dello Stato, 'per dare una mano alla sua mamma'. Povera cocca!

 Ma al clou della sua attività politica,  resteranno le dichiarazioni seguite alla nomina di quattro celebrità italiane a senatori a vita, per decisione di Napolitano - fra cui Renzo Piano e Rubbia - Lei che non era nessuno o quasi, e non lo è ancora, oltre ad essere la seconda carica dello Stato per un patto scellerato fra partiti e in un gioco di veti incrociati. Allora ebbe l'ardire di dichiarare che non vedeva quali meriti scientifici e sociali potessero vantare per meritarsi tale nomina. Non vogliamo immaginare la faccia della vergogna che la Casellati,  presidente, ha fatto quando li ha incrociati nelle sedute del Senato.

 I giornali questi giorni scrivono che la sua segreteria e lo staff si stano gonfiando come palloni aerostatici,  perché la Casellati sta mettendo dentro, dopo aver licenziato dei contrattisti, amici e...

 E proprio Lei, con tutto questo passato ed anche presente, ha appena dichiarato che sui vitalizi non è d'accordo con Fico, il suo omologo della Camera dei Deputati,  che sta tentando di abolirli o limarli secondo criteri di equità. Lei non è d'accordo, capito? Ma non perchè non ne condivida la logica, per carità una insigne politica e giurista come Lei, non farebbe mai un passo falso di questa portata. No, Lei pone soltanto un problema 'di diritto', per la cui soluzione chiede a Fico di sedersi insieme attorno ad un tavolo e ragionare. Rimandando tutto alle calende greche, al contrario di come ha fatto nei casi precedenti, quando ha preso decisioni rapide, come sempre tutte disinteressate e per l'esclusivo bene del Paese.

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