Nei giorni scorsi un quotidiano di opposizione - a chi? - ha reso noto il compenso di un vecchio del giornalismo italiano che, da tempo, AVENDO BELLAMENTE SUPERATO GLI OTTANTA, 83 ad essere precisi, e avendo promesso che sarebbe andato in vacanza, in vacanza non si decide ad andare, alla stessa maniera di Veltroni che ci aveva annunciato che sarebbe emigrato in Africa, in Africa non è emigrato.
Il vecchio giornalista del quale 'Libero' quotidiano ha rivelato il compenso per la sua trasmissione giornaliera dedicata ai libri, ' Quante storie! - è Corrado Augias, il cui compenso è il massimo consentito ad un giornalista in Rai, e cioè 240.000 Euro - che poi è lo stesso compenso del direttore generale che, per il tetto stabilito per legge, si è dovuto dimezzare il suo.
Due o tre stagioni fa il vecchio giornalista aveva rassicurato tutti che quella sarebbe stata la sua ultima stagione in Rai. Poi invece ci ha preso gusto sia al teleschermo come anche ai soldi - che saranno anche lo 'sterco' del demonio, ma non puzzano e dunque si possono accumulare - ed ha continuato; e chissà per quante altre stagioni si sentirà obbligato a farlo, costringendo Crozza ad imitarlo magnificamente, ben sapendo il comico e noi con lui che il modello è molto meglio del suo duplicato. E cioè che Augias imita magnificamente Crozza che tenta di imitare Augias.
Quella sua trasmissione che lo vede matusalemme fra giovani studenti incarna un rituale stantio, come i risultati di ascolto irrisori lo confermano. Ma lui e la trasmissione restano lì.
Noi crediamo che almeno un'altra o forse due persone - non certo noi, pensionati come Augias, ma molto più giovani di lui - potrebbero fare quella stessa trasmissione, magari con risultati migliori. Perchè non provarci allora? Perchè non far riposare finalmente un giornalista che ha tanto lavorato, tanto guadagnato, liberando quel posto per qualche giovane ? Il quale potrebbe anche far meglio e costare meno. E poi non va ogni giorno sposando in tv la causa dei giovani che faticano a trovare lavoro? Cominci lui a liberare il suo.
Noi ci attendiamo una bella notizia in proposito, il prossimo 27, quando verranno resi noti i palinsesti della stagione Rai ventura, ed anche una seconda ed una terza, perchè la presenza di giornalisti di Repubblica a Rai Tre è notoriamente eccessiva, e persiste anche nel caso di una redazione tutta che ha sfiduciato il suo direttore, come ha fatto la Redazione sportiva della Rai.
Chi replicherebbe che La 7 fa la stessa cosa con i giornalisti del Corriere, come anche che Mediaset utilizza quelli della sue testate giornalistiche anche per la tv, dimentica la sostanziale differenza fra quelle che sono aziende private, nelle quali il padrone cerca di ottimizzare lavoro e costi, e la Rai.
Unica eccezione Paolo Mieli che passa da una trasmissione all'altra da una rete all'altra da una azienda all'altra. Si vede che nessuno può farne a meno.
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