Governare Roma è impresa quasi impossibile. Possible che solo chi si candidava alla poltrona di sindaco non lo sapesse? Roma è dominata da Mafia capitale. La lasciamo continuare a fare affari?
Chiunque arriva in Campidoglio avrà contro i poteri forti e distorti. Chi governa e sa di avere nemici da tenere a bada se non da abbattere, che fa vive nella palude e chiude tutti e due gli occhi per non vedere? Roma è in un totale abbandono. Chi governa può continuare a stare alla finestra, a non scendere in strada?
A tutte queste naturali domande ed imputazioni che la cittadinanza rivolge al sindaco Virginia Raggi, in Campidoglio da sei mesi, il Movimento 'Cinque stelle' della ditta 'Grillo& Casaleggio', che l'ha in custodia, risponde o con l' espulsione dal Movimento, o col toglierle il simbolo 'Cinquestelle', che si sta rivelando come una medaglia distruttrice, sul petto della Raggi.
E allora, allora arriva la decisione del sinedrio pentastellato sul sindaco: ci sta rovinando la reputazione, farebbe bene a dimettersi. Il sindaco risponde picche, essendo stata eletta da oltre 700.000 romani - sebbene con il Movimento grillino . Fa 'mea culpa' e dice che ora si volta pagina. Dopo l'arresto di Marra si dimettono Romeo e Frongia, fedelissimi della Raggi, e da sempre contestati dal Movimento e si va avanti - come ha assicurato il comico genovese in persona dopo una seduta fiume con lo stato maggiore del suo movimento, all'interno del quale alcuni colonnelli - soprattutto donne, Lombardi in testa - gli fanno capire che le accuse che esse rivolgevano alla Raggi, avevano un qualche fondamento.
Interrogato sulla faccenda anche Pizzarotti, il contestato ed espulso sindaco di Parma, risponde che la Raggi deve decidere: se ha una squadra di sua fiducia con la quale pensa di poter lavorare vada avanti, se invece, anche dopo il 'commissariamento' del suo movimento - ieri è apparso in tv anche l'ectoplasma di Marino per difendere la Raggi, eletta dai cittadini che il suo stesso movimento vorrebbe abbattere, come fece Renzi con lui ( ma fece bene per non proseguire nell'agonia di una città che non amministrava!), per dirle di andare avanti e di non accettare ordini dal 'comico genovese'- non riesce a governare, vada via. Alla Capitale non serve una lenta inesorabile agonia amministrativa alla quale la Raggi l'ha condannata; ha bisogno di un governo che sappia governarla.
Certo chiamarsi fuori - come ha fatto il Movimento - e la scuse troppo facili della Raggi- non rappresentano una vera svolta. In una città, la Capitale, che fa acqua anche letteralmente, da tutte le parti.
L'ectoplasma di Marino ha fatto anche una profezia. La Raggi non può durare per tutta la legislatura, ancora lunga; cade prima. E siamo d'accordo.
Richiesti poi, sia lui che Marco Damilano a La 7, sul riflesso di tale disastrosa amministrazione sui prossimi risultati elettorali, hanno risposto che non avranno il peso e l'influenza negativa che tutti immaginano, senza spiegare ,perchè. Crediamo si possa spiegare con la tendenza a dimenticare di noi italiani e con l'assenza di alternative forti al movimento grillino.
Mentre Roma - ma anche l'Italia, nel suo piccolo - brucia! Ad eccezione, sembra , di Torino dove la Appendino, che ha ricevuto la città non in condizioni simili a Roma, continua con il 'buongovermo', al punto che il comico genovese vuole candidarla anche a papessa, oltre che a premier e presidente della repubblica
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