lunedì 5 dicembre 2016

Le lacrime di 'Coccodrillo-Travaglio' sul dimissionario Governo Renzi

Alla fine il partito della non-riforma ha vinto per tre a due sul partito della riforma-non-perfetta. E guai a chi ora e per i prossimi anni si lamenterà della burocrazia italiana, delle lungaggini parlamentari e delle trappole che una delle due camere tende troppo spesso all'altra, e, infine, della mancata soppressione di un ente inutile ma costoso come il CNEL ( Sarà contento, per questo, l'amico Pennisi che ora, essendo ancora nel CNEL, avrà da scrivere meno su o contro il Governo Renzi che voleva eliminarlo ed invece è stato eliminato proprio lui, l'eliminatore, o il rottamatore; e tornerà a concentrare le sue energie prevalentemente sulla musica, la sua passione bruciante.).

Ieri tutti a ricordare gli esempi vicini  della Brexit o di Trump alla Casa Bianca. Alla vigilia tutti minacciavano l'imminente fine del mondo, tutti dopo poco si sono dovuti ricredere proprio sulla fine del mondo, perchè che non c'è stata, nonostante che di tanto in tanto qualche fulmine inglese o americano si abbatta sul mondo.
 Ma nessuno può fare lo stesso discorso anche per l'Italia: la fine del mondo, così come  non c'è stata per quei due paesi, sostengono i vincitori, non ci sarà in Italia; perché non può ignorare che l'Italia non è né la Gran Bretagna nè gli Stati Uniti, e che un qualche problema, magari anche grosso, potrebbe averlo, a causa del suo debito pubblico, enorme, ed anche perché con la guida pur criticabile e criticata di Renzi e l'aiuto del suo validissimo ministro Padoan , il nostro paese 'rischiava' di uscire dal guado. Lentamente, certo, e per questo fra i mugugni. Ora dobbiamo stare in finestra.  Non affogherà, ma potrebbe avere  un pericoloso naufragio sia in patria che in Europa.

Mentre Travaglio-coccodrillo-arrogante versa  lacrime sull'uscita di  scena di Renzi, dichiarandosi - ora, ma solo ora - dispiaciuto perché mancherà al governo del  nostro paese la sua giovinezza, il suo entusiasmo. Peccato - ha avuto l'arroganza di dichiarare - dando del cornuto all'asino-Renzi, lui bue-Travaglio riconosciuto, arrogante quanto e forse più dello stesso Renzi.

Adesso la palla passa al Presidente della repubblica che dovrò designare un nuovo capo del governo italiano il quale dovrà recarsi in Parlamento e domandare la fiducia. Non dimentichiamo che il PD ha la maggioranza ed è quindi abilitato a governare fino a nuove elezioni, a meno che non sfiduci il prossimo incaricato da premier.

Tutti gli altri partiti, quelli del fronte del NO chiedono a gran voce elezioni subito, non gli frega nulla di quel cesso di legge elettorale denominata 'Porcellum' e della possibilità di cambiare l'Italicum non ne vogliono sapere. Vogliono subito approfittarne, e portarsi a casa, sbranato, Renzi.

Il pericolo di avere anche in Italia un governo 'simil-Raggi' non impensierisce nessuno, nonostante il clamoroso flop del Campidoglio pentastellato.

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