Chiunque venga chiamato 'a cantarla' a Puccini prima durante ( nel corso dell'intervallo) e dopo la diretta televisiva della Butterfly che quest'anno inaugura la stagione della Scala, sempre meglio di Massimo Bernardini che Rai 5 ci ha già propinato per il Fidelio da Santa Cecilia e che saremmo felici di non ascoltare più, poco importa a noi se lui è finalmente tornato alla sua prima passione giovanile e cioè alla musica, senza essersi prima chiarito le idee sulla stessa, visto che ha convinto Rai Cultura sulla equivalenza fra musica 'leggera' - la sua - e 'pesante', quella che incautamente gli hanno affidato come presentatore ed intrattenitore. Va bene, oseremmo dire - salvo sorprese - chiunque altro, non lui, che già consociamo.
Anche Antonio Di Bella, che forse anche lui è un cultore della musica e dell'opera - e noi non lo sapevamo - al quale in coppia con la bionda Serena Scorzoni, da tempo nota alla tv, per la musica, proveniente da Rai News 24, non sempre a suo agio, non sempre all'altezza e preparata, e che prima prima faceva coppia con un noto musicista ( la coppia era soprannominata ' la bella e la bestia', per gioco) e poi con un giovane direttore ( che s'è messo in testa di mettere i jeans alla musica classica) prima che con il suo direttore.
Ma per la 'prima' alla Scala, Rai Cultura non bada a spese. Chiama anche Milly Carlucci, regina del ballo in tv, e la signora del pomeriggio di Rai Uno, Cristina Parodi, che la coppia di conduttori incontrerà per caso nel foyer, onde ripagarla dell'assenza per un pomeriggio dalla sua trasmissione, senza riguardo per i telespettatori che per un pomeriggio ne potrebbero anche fare a meno, senza risentirne, e solo per respirare un'aria diversa.
Ci saranno anche altri ospiti, tutti già programmati, ma incontrati per caso in palchi, palchetti e foyer. Uno studioso di Puccini, magari un suo biografo, no. Che ce ne facciamo?
L'operazione Butterfly, voluta dai vertici Rai, ha naturalmente più senso del Macbeth che la tv 'dei professori' ci propinò tanti anni fa, con scarso successo, come era da immaginare. Perchè Butterfly oltre che essere un bel capolavoro è opera popolarissima come quella verdiana non era e non è.
E noi ci sentiamo più coinvolti. Per questo vorremmo dare un consiglio allo stuolo di chiacchieroni su Butterfly, prima versione, che quella testa dura di Chailly ha voluto riportare alla Scala, a mò di risarcimento, quando avrebbe potuto presentare la versione 'rifatta', che trionfò a Brescia dopo il fiasco milanese, che è quella che tutti consociamo ed apprezziamo. Sull'esempio della 'farfallina' che attende il ritorno dell'ufficiale americano, in silenzio, consigliamo ai chiacchieroni invitati di mettersi uno di fianco all'altro, per un eloquente coro 'a bocca chiusa'. Noi lo apprezzeremmo. Con un vantaggio non da poco per Rai 1: se intuiamo che ciò che stanno cantando 'a bocca chiusa', non ci piace, non siamo costretti a cambiar canale.
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