Non voglio sapere nulla di candidati, manifesti elettorali e similia...Io abolirei Camera e deputati, tanto mi sono uggiosi questi eterni fabbricanti di chiacchiere. Se comandassi io tornerei volentieri a 'Carlo Dolovio' buonanima ( Carlo Ludovico di Borbone ex duca di Lucca, ndr)!. A Viareggio eleggano Mundo o Felice il bagnino a me poco importa.
Questa dichiarazione perentoria di Giacomo Puccini, riportata dai suoi biografi, non ci deve far concludere sul qualunquismo di Puccini. Perchè, allora come ora, buona parte dei politici, eletti dal popolo, avvalora quella sua convinzione.
Lo spettacolo che i capi partito stanno dando questi giorni, avventandosi come iene sulle spoglie del Governo Renzi dimissionario, per farne propria una parte delle sue spoglie, ne è la conferma.
Questi 'Eterni fabbricanti di chiacchiere', come li considerava Puccini, sono completamente disinteressati ai problemi dei cittadini che dovrebbero invece risolvere: stanno lì per questo. A nessuno di loro importa che, ora, si vada nell'esercizio cosiddetto 'provvisorio' se non si approva in tempo la 'legge di bilancio', rimandandola al prossimo governo - come sostengono in coro tutti, il prossimo anno. Tutti eccetto uno, per fortuna: il presidente Mattarella che ha chiesto ( imposto e ottenuto) a Renzi di restare al governo ancora per qualche giorno per chiudere l'iter parlamentare della Legge di bilancio che ora attende solo l'approvazione del Senato.
Tutti i partiti ora dicono di volere elezioni subito, non importa con quale legge, perché tutti sperano di trarre beneficio dalle disgrazie abbattutesi - in parte per sua responsabilità, ma non tutte! - sul Governo Renzi. Ora o mai più, sono convinti.
Questo nei fatti; mentre, a parole (le chiacchiere di Puccini) avanzano come ragione che il popolo è sovrano in democrazia e dunque occorre dare al popolo voce facendolo votare per eleggere i suoi nuovi governanti, un'altra schiera - probabilmente - di eterni fabbricanti di chiacchiere.
Falso. Solo i capi partito o candidati leader, dicono di voler andare subito alle elezioni, il prima possibile, già nei primi mesi dell'anno prossimo. Ma dello stesso avviso non sono i PARLAMENTARI, i quali prima di ottobre/novembre 2017 non ci pensano proprio a schiodare, per non perdere il diritto alla pensione che si acquisisce solo dopo quattro anni e poco più di legislatura. Se dunque si va presto alle elezioni, molti di loro perderanno tale diritto, che preme loro molto più degli interessi del paese.
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