Nel comunicato relativo alla consegna del Premio del Vittoriale a Riccardo Muti per il 2016, si legge testualmente che io maestro per diffondere la cultura musicale ha concesso i diritti di registrazione di ogni suo intervento pubblico, dai concerti alle prove, alla Riccardo Muti Music. I cui prodotti sono reperibili ed in vendita in rete, nel Riccardo Muti Music Store.
Insomma il m. Muti avrebbe aperto una industria per diffondere la cultura musicale? Significa che il direttore mette a disposizione di tutti, oggi e domani, tutto quello che fa, per garantire la preservazione della grande tradizione direttoriale ed interpretativa italiana. E fin qui tutto bene, perché si tratta senza alcun dubbio di materiale preziosissimo, alla cui diffusione non sempre gli artisti sono disposti, mentre Muti dimostra di esserlo. Ciò che non convince è, invece, il fatto che questa preservazione e diffusione avviene arricchendo la ditta di famiglia 'Muti & S.' più di ogni altro, come se ne avesse bisogno - e non ne ha.
Avremmo capito e condiviso l'azione del maestro, se lui e la sua industria avessero destinato parte degli introiti all'educazione musicale, in qualsivoglia forma; o se ne avessero fatto dono, dell'intero catalogo di oggi e futuro, alle scuole musicali italiane - Conservatori ed Istituti superiori musicali. Invece sembra voglia tenere tutto per sé e la sua famiglia gli introiti frutto della 'diffusione della cultura musicale'
La magnanimità della RMMusic confessiamo che non l'abbiamo capita.
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