Bataclan, questo nome divenuto tragicamente noto dopo l'assurda strage operata dagli assassini dell'ISIS, nell' omonimo locale di concerti parigino, del novembre dell'anno scorso, è preesistente. La sua etimologia lo riporta alla lingua cinese, dove vuol dire 'locale di spettacolo'. E c'è pure un'operetta di Offenbach che ha lo stesso titolo. Quel nome venne dato al locale francese costruito verso il 1860, sia perché destinato ad ospitare spettacoli e concerti, sia anche per l'aspetto esteriore della facciata che mostrava molti punti di contatto con l'architettura cinese.
Ma per tutti quelli che non sono parigini e non conoscono bene Parigi, nè hanno mai frequentato quel luogo di spettacolo e concerti, il nome Bataclan torna alla ribalta con quella strage, nella quale perì anche una brava e bella studentessa veneziana,Valeria Solesin, che si trovava a Parigi per un dottorato alla Sorbona, e che disgraziatamente, quella sera, aveva deciso di andare ad ascoltare quel concerto che si trasformò sotto le raffiche dei mitra in una sorta di marcia funebre collettiva.
Ma il termine, che voleva dire 'chiasso, caciara, casino ( detto alla romana) preesisteva e veniva in tale senso utilizzato.
Lo si ritrova anche nell'epistolario pucciniano, precisamente in una lettera inviata dal musicista al suo amico sacerdote romano, don Pietro Panichelli, alla viglia del suo trasferimento nella Capitale per seguire le prove e il debutto della sua Tosca, per la quale i consigli delll'amico sacerdote erano stati benedetti, e che avvenne il 14 marzo del 1900.
A dicembre del 1899, scriveva letteralmente a don Panichelli:"Gli amici di Roma, meno BATACLAN faranno intorno alla mia persona, più grato mi avranno" che testimonia chiaramente il carattere schivo ed impacciato del noto musicista,sempre a disagio quando gli si voleva far festa in pubblico- con gli amici intimi era di tutt'altro carattere.
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