Tra i monumenti più apprezzati di Roma, la Fontana di Trevi non trova pace. Un po' come accade nel calcio, dove tutti i tifosi si improvvisano allenatori, la “ricetta perfetta” sembra sempre a portata di mano. Eppure sono anni che si dibatte sui tuffi in acqua, sul lancio delle monetine, sulla raccolta delle monetine, sulle multe, sugli ingressi contingentati, sulla possibilità di sostare o meno lungo il bordo della fontana magari mangiando junk food e gelati sbrodolando ai piedi del capolavoro voluto da papa Clemente XII.
Ora che sono in corso i lavori di ripulitura e restauro, almeno fino a dicembre, in vista dei milioni di visitatori che arriveranno nella Capitale per il Giubileo, l'amministrazione locale ha ideato una passerella che permette di ammirare più da vicino le sculture in marmo. E ancora l'acqua, momentaneamente rimossa, è stata sostituita da una piscinetta ‘raccogli soldi’ e sogni. Alla Caritas avrebbe fruttato circa 10mila euro in una settimana, rivela il New York Post, ma la toppa secondi i più critici sembra peggio del buco.
È quanto sostengono alcuni quotidiani britannici e statunitensi che, sulla questione, hanno scritto parole al vetriolo. E se Fontana di Trevi non è più un luogo comune come quello cantato in “Arrivederci Roma” e neppure l'iconica fontana di Fellini, con Anita Ekberg che fa il bagno chiamando a sé Marcello, il tifo da stadio half-and-half incarna al meglio l'attuale situazione.
I commercianti della piazza sono contrari alla passerella, perché - sostengono - “rovinerebbe i marmi e i travertini su cui è poggiata”. Feroce la critica del New York Post: “La fontana di Trevi di Roma è stata sostituita da un'orrenda piscina comunale. E l'amministrazione intende far pagare l'ingresso”.
Il giornale di Murdoch scrive: “I turisti che si recavano alla Fontana di Trevi di Roma nella speranza di poter lanciare le tradizionali monetine, si tengano pronti: l'amato sito storico è stato chiuso per lavori e i visitatori inconsapevoli troveranno l'antico specchio d'acqua - che secondo l'amministrazione comunale incassa fino a 3.200 dollari al giorno - sostituito da un utilitaristico pozzo dei desideri temporaneo che, secondo un critico, offre tutto il fascino di una piscina comunale”.
Il sindaco Roberto Gualtieri non la pensa così: “La nuova struttura sulla Fontana di Trevi è una prospettiva unica, quello che si vede dalla passerella non si potrà mai vedere normalmente”, riferendosi alla vicinanza con i marmi. Ovviamente il primo cittadino difende le scelte fatte e avverte: “È vietato lanciare monetine nonché consumare pasti. Sulla passerella si passa esclusivamente per ammirare”, per poi continuare “ci sono persone che controllano gli accessi e le uscite per sanzionare chi trasgredisce”.
Parole che trovano rinforzi tra i turisti: “Non mi aspettavo questa passerella, è un po' strano camminarci sopra ma così si possono vedere più da vicino i marmi” afferma nel giorno dell'inaugurazione un'argentina. “È incredibile da vicino, ma come tutto ciò che ho visto qui a Roma, non possiamo crederci. È spettacolare. Siamo stati tra i primi. Siamo stati fortunati a essere saliti sulla passerella e siamo molto felici di essere stati tra i primi” è il giudizio di vacanzieri francesi. “Beh, penso che sia un lavoro fantastico. È sicuramente una fontana monumentale. È un pezzo di storia che deve essere mantenuto. Quindi, ovviamente, è triste doverlo fare, ma va fatto” aggiunge un turista delle Barbados rilasciando un commento dai contorni democristiani a confronto con i giudizi espressi sui social.
Ma non c'è soltanto il ‘New York Post’ a dire la sua. Anche il ‘Guardian’ ha riservato un'aspra critica rinominando il monumento come “Piscina di Trevi”. Dalle colonne del quotidiano britannico si legge: “Immaginate di aver volato 14 ore per vedere la Fontana di Trevi e di trovare al suo posto una piscina comunale”.
Ciò che preme magiormente al New York Post, è il progetto di far pagare una tariffa ai circa quattro milioni di visitatori annuali. Preoccupazione, spiegano nell'articolo, accesa dalle parole dell'assessore al Turismo del Comune di Roma, Alessandro Onorato: “Dobbiamo evitare, soprattutto in una città d'arte fragile come Roma, che troppi turisti danneggino l'esperienza turistica e la città”. Fenomeno, dunque, che darebbe adito a una “tassa di circa 2 dollari”. Su questo, però, l'amministrazione prende tempo senza sconfessare: “Semmai sarà introdotta una tariffa - assicura il sindaco - sarà la più bassa possibile”.
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