mercoledì 20 novembre 2024

Belve di Francesca Fagnani parte in sordina. Meno spettatori dell'esordio dell'anno scorso

 Non siamo esperti   dell'auditel né ci intendiamo di share, perciò parliamo da spettatori attenti della tv,  ma non assidui, e ieri  abbiamo guardato Belve (  non l'intera puntata, ma solo pochi minuti alla partenza) di Francesca Fagnani, la giornalista/conduttrice oggi sulla cresta dell'onda, dalla quale anche per Lei è facile precipitare con la stessa velocità con cui ci è salita, se non sta attenta. 

Ieri, stando all'auditel, i dati dell'esordio di questo nuovo ciclo, sono stati seguenti:

su Rai 2 Belve, prima puntata, ha ottenuto, nella presentazione 1.166.000 telespettatori, share 5,54%; e nel programma 1.555.000, 9,11%;

in calo rispetto al ciclo dell'anno precedente quando lo share dell'esordio aveva superato nettamente il 10%.

 Che succede alla Fagnani ed al suo Belve? Non piace più? C'è irritazione e fastidio per l'eccessiva pubblicità fatta alla giornalista che quindi viene punita. O, più semplicemente, i personaggi intervistati  non interessano a nessuno, o perchè troppo noti - su tutti 'zia' Mara di cui conosciamo già e da tempo anche il colore ... - o inutili, ci perdoni la ventosa Flavia. Scamarcio sta nel mezzo, ma non è che lui sia un personaggio da scoprire. Tutto quello che di lui come delle due signore, avremmo avuto interesse a sapere - ammesso naturalmente che ne fossimo interessati, mentre non lo siamo - lo sappiamo già.

 La stessa Fagnanni ci conferma nella nostra convinzione, perchè salvo rarissimi casi, fa domande, attingendo a repertori di pubblico dominio  del gossip nazionale, premettendo: si è letto sui giornali, si è ascoltato in tv, Lei ha  dichiarato e non una volta sola.

 Perciò le conviene cambiare doppiamente registro. Una prima volta scegliendo i personaggi da intervistare - ce ne faccia ascoltare uno anche noto, ma 'con le palle' come si dice; oppure intervisti qualche signore/a nessuno/a che forse è più interessante di questi prezzemolini. Ed una seconda inventandosi delle domande, mettendo da parte  le rassegne stampa alle quali attinge a piene mani  e con orgoglio.


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