Uomo di spessore culturale e grande professionista conosciuto ed apprezzato in campo nazionale ed internazionale — dice l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella — Con la sua riconferma, la città di Palermo continua il significativo percorso di virtuosità culturale riconosciuto da tutti». Dentro Fratelli d’Italia che avrebbe voluto in un primo momento piazzare la direttrice Beatrice Venezi in tandem con Betta, però, c’è chi lancia qualche stoccata al sovrintendente nel giorno della sua riconferma. «Attualmente il teatro Massimo si sostiene grazie al finanziamento pubblico del ministero della Cultura, della Regione Siciliana e del Comune di Palermo — dice il sottosegretario di Stato del ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi — ma è il fanalino di coda tra tutti i teatri d’opera italiani per le risorse raccolte attraverso l’Art bonus. Buon lavoro, sovrintendente Betta: spero che nel suo secondo mandato possa dedicarsi anche a questo obiettivo non secondario».
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Gianmarco Mazzi, vedetta in Italia da via del Collegio romano, interviene sempre laddove il ministro ritiene poco consono dire la sua.
Lo ha fatto anche nel giorno in cui, dopo trattative durate mesi, soprattutto all'interno della stessa maggioranza di governo che prima voleva la bella e scarsa direttrice Beatrice Venezi (FdI) e poi perfino Ester Bonafede (Lega), delle cui imprese non tutte olimpioniche sono piene le cronache, per dire che Betta ha sì lavorato bene,. però... come mai si trova in fondo alla lista dei destinatari dell'Art Bonus? Ahi, ahi. Bisogna che il sovrintendente riconfermato si dia da fare.
Tutti i sovrintendenti dovrebbero farlo per avvicinare i cittadini ai loro teatri lirici, farli sentire come propri. e coinvolgerli in progetti costosi per i quali il teatro da solo non ce la fa.
Vorrei ricordare a Mazzi che dall'Art Bonus non sono quasi mai arrivati tanti contributi ai teatri (lo rilevai con un articolo anni fa,. all'uscita dei dati relativi all'ammontare e alla destinazione indicata dai cittadini donatori).
E vorrei aggiungere , sempre per Mazzi, che anche gli sponsor non sono tantissimi in Italia né equamente distribuiti fra le varie fondazioni. Salvo eccezioni, come la Scala ( ma forse neanche la Scala - non vorrei sbagliarmi), anni fa, all'epoca della sindacatura della Raggi, Fuortes sovrintendente dell'Opera, se non fosse intervenuto il Comune presso Acea, azienda partecipata dal Comune, neanche quello sponsor il teatro della Capitale avrebbe avuto.
Ora comunque a Palermo arriveranno i nostri.
Per accontentare Salvini, ora più incazzato che mai, dopo le batoste elettorali, il Governo, sempre sotto ricatto del leghista che voleva Ester Bonafede alla sovrintendenza, ha in mente di destinare al Massimo palermitano un contributo speciale di 5-6 milioni, extra FUS, affidato alla Bonafede che dovrebbe mettere in piedi progetti per la diffusione della musica nelle periferie.
Voglio augurarmi che qualcuno faccia ricorso alla Corte dei Conti e denunci sia Giuli che Mazzi , oltre naturalmente la Bonafede ed il suo padrino politico Salvini. Sotto il Governo Meloni, il Massimo avrà non 1 sovrintendente, ma 1 e 1/2
( Pietro Acquiafredda)
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