Mentre si accusa di arroganza il sovrintendente uscente Fortunato Ortombina che, per fare come Pilato e lavarsene le mani, dichiara che non intende restare un minuto in più a Venezia, dopo il 12 dicembre quando scade il suo mandato, si continua a parlare del suo successore. Pressing del Governo e di Giuli che delle decisioni delle Meloni è l'esecutore, per la nomina di Nicola Colabianchi, in usciat da Cagliari, dove era stato nominato dal sindaco FdI, Truzzu ( come si vede è più una storia di partiti più che di competenze, titoli ed esperienze); dal teatro voci che vorrebbero a Venezia Pierangelo Conte, per il quale sarebbe un ritorno, sebbene in una veste - quella del sovrintendente- che fino ad oggi non è mai stata la sua. esattamente come era accaduto con Ortombina, direttore artistico con Chiarot sovrintendente, promosso alla poltrona più alta dopo che Chiarot aveva accettato uguale incarico a Firenze, dove purtroppo ha avuto una vita difficile, e da dove è dovuto andar via dopo appena un paio d'anni più o meno, anche a causa di un pasticcio del sindaco Nardella e del pasticcione sommo del Ministero della cultura Salvo Nastasi.
Conte è stato molti anni alla Fenice come coordinatore della segreteria artistica, da lì è andato a Firenze insieme a Chiarot e da Firenze a Genova, a fianco di Orazi, come direttore artistico, dove tuttora lavora.
Nel caso in cui fosse indicato dal CdI, vorrà Conte trasferirsi di nuovo a Venezia, sempre che il ministero decida finalmente di non intromettersi, lasciando che sia il teatro - COME VUOLE LA LEGGE - a indicare il sovrintendente?
A Venezia l'esperienza del direttore generale del teatro, Andrea Erri, potrebbe essere di aiuto a Conte come è già stato per Ortombina., sempre che quest'ultimo non voglia portarselo, e ci riesca, a Milano.
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