lunedì 18 novembre 2024

Dopo la serata 'elettronica' di chiusura del RomaEuropa Festival, è lecito temere per le sorti della Biennale Musica affidata da Buttafuoco ad una giovane musicista 'elettronica'

 Buttafuoco presentando la direttrice della prossima Biennale Musica di Venezia,  non sapendo cosa dire e non  potendo d'altro canto dire nient'altro, ha sottolineato come la scelta di una giovane musicista, 34 anni, è speranza per il futuro: "La nomina di  Caterina Barbieri alla direzione del Settore Musica è un attestato di fiducia verso l’intelligenza e il genio delle nuove generazioni, vere antenne del futuro".

 Ma poi siamo venuti a sapere, passando sopra l'età, che la Barbieri è una musicista che si è sempre occupata solo di elettronica.

 Ora, dopo l'omaggio-farsa dei due ciarlatani Alva Noto e Christian Fennesz a Sakamoto, che abbia avuto la ventura di ascoltare ieri sera, a chiusura di RomaEuropa Festival 2024, consentiteci di temere per le sorti delle Biennali Musica 2025-26. 

Perchè se il mondo della musica elettronica sarà privilegiato - come ci è lecito temere - sopra tutti gli altri che compongono oggi l'arcipelago musicale, non ci saranno risparmiate tante serate come quella di ieri sera, con buona pace di Buttafuoco al quale, più che ad ogni altro, della Musica non frega un tubo.

 A dimostrazione ulteriore della insensatezza della nomina della Barbieri sta il fatto che la musica elettronica non è mai mancata in tutte le biennali veneziani accanto a tutti gli altri generi, oggi maggiormente praticati. E, del resto, conoscendo i nomi di alcuni musicisti di quel settore, sappiamo che così è stato. E sappiamo anche che le primitive passioni dei musicisti verso l'elettronica si sono affievolite, relegando tale tecnica soprattutto nello sperimentalismo, nel suo uso commerciale  per accompagnare immagini o videogiochi.

 Comunque nonostante i nostri ben fondati timori, nulla è ancora detto e deciso. C'è solo da sperare che la Barbieri ( come del resto ha auspicato Buttafuoco che ha capito quanto falso fosse stato il passo della sua nomina) chiami a collaborare musicisti esperti in tutti gli altri campi della composizione contemporanea, che sono i più vasti, e più praticati di quello elettronico.

 Anche se ci verrebbe da dirgli: ma se anche Lei si augura che la Barbieri venga consigliata  bene dai collaboratori, indispensabili, che si sceglierà, non era meglio chiamare a dirigere la Biennale un musicista dalla larghe vedute e dall'ancor più larga pratica musicale, riducendo passaggi, e risparmiando tempo e denaro? 

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