La nuova linea politica vedrà il banco di prova nelle urne, nelle prossime elezioni previste nel 2025, ma intanto Giuseppe Conte porta a casa un risultato: Nova, come è stata ribattezzata l’assemblea costituente degli iscritti al Movimento 5 Stelle, fa fuori Beppe Grillo.
Il fondatore e garante, che proprio oggi era tornato a farsi sentire via social, ma disertando l’appuntamento di Roma al Palazzo dei Congressi dell’Eur, è di fatto cacciato il comico genovese da quello che diventa a tutti gli effetti il “partito di Conte”.
I risultati dei quesiti alla Costituente
Il 63% degli iscritti ha votato per abolire la figura del garante dallo statuto del partito: contrario il 29 per cento, mentre si è astenuto il restante sette. Esito della votazione che è stato accolto con un lungo applauso nella sala dell’Eur.
Ma sono passati tutti i quesiti politicamente più rilevanti per il futuro del Movimento. Salta la regola del limite dei due mandati per gli eletti pentastellati, col 72% dei sì al quesito, ma gli iscritti hanno anche dato il loro sì alla possibilità di modificare il simbolo del Movimento (su proposta del presidente), un sì che ha ottenuto il 78% dei voti.
Per quanto riguarda le alleanze, l’assemblea costituente ha deciso che devono essere condizionate a un “accordo programmatico preciso”. Inoltre, riguardo al quesito sul posizionamento politico del Movimento, la maggioranza ha votato per dichiararsi “progressisti indipendenti”.
Il discorso di Conte
Nel duo discorso Conte si è riferito alla scelta di tenere la Costituente, convocata dopo la batosta incassata alle Europee, come un modo per “tracciare una nuova rotta, per ascoltare la base, voi iscritti che non ci avete mai lasciato a dispetto delle scissioni e dei tradimenti di qualcuno che aveva contribuito al sogno”.
Dal palco del Palazzo dei Congressi Conte rivendica che “il fuoco è vivo, non si è spento, è sempre dentro di noi, il M5s non sarà mai una timida brezza, ma un vento forte”. L’ex premier ne ha anche per Grillo, con la Costituente che segna la sconfitta del garante: “Non mi sarei mai aspettato che il nostro garante si mettesse di traverso e entrasse a gamba tesa” nella costituente. “Non è mai stato uno scontro tra il garante e il sottoscritto”, ha poi aggiunto Conte.
La stoccata di Grillo
Già, Grillo. Il (fu) garante, poco prima che venissero resi noti i risultati del voto, si è fatto sentire via social, aggiornando il suo stato WhatsApp pubblicando l’immagine del “sasso dove posava il capo il serafico padre San Francesco”, come recita la targa che sovrasta la reliquia conservata nella chiesa di San Francesco a Ripa a Roma, e la scritta “Da francescani a gesuiti”.
Un modo per commentare la virata dal Movimento delle origini, di “ispirazione francescana” (è nato il 4 ottobre 2009, giorno della festa di San Francesco di Assisi), alla virata voluta da Conte a partito “classico”
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