Il Museo Egizio di Torino compie 200 anni. È il più antico del mondo
Nel 1824 veniva fondato il Museo Egizio di Torino. Ai festeggiamenti per il bicentenario presenti anche Sergio Mattarella e Alessandro Giuli.
Il bicentenario del Museo Egizio di Torino
Era il 1824 quando il re di Sardegna Carlo Felice acquistò da Bernardino Drovetti migliaia di reperti archeologici. Drovetti, piemontese, era stato Console Generale di Francia durante l’epopea napoleonica in Egitto. Fu in tale occasione che riuscì a collezionare statue, papiri, sarcofagi e altre inestimabili ricchezze. Non riuscì tuttavia a venderle alla Francia, per nostra fortuna. Fu così che si rivolse a Casa Savoia, la quale, sapientemente, decise di acquistare la collezione. A questa il re sardo unì reperti di antichità classica appartenenti alla propria casata, dando così luce al Museo Egizio di Torino.
Vera e propria istituzione, è il più antico nel suo genere. Il Museo Egizio di Torino, inoltre, è secondo per importanza soltanto a quello de Il Cairo. Da oggi, 20 novembre, fino a venerdì 22, sono stati organizzati dei festeggiamenti per l’importante bicentenario.
Presenti il presidente Mattarella e il ministro Giuli
Nella giornata odierna, ad esempio, è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Presente anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli. “Oggi tutta l’Italia è in festa – ha commentato il titolare del MIC – celebriamo un evento eccezionale: i duecento anni di vita del Museo Egizio di Torino. Un patrimonio del mondo, un patrimonio dell’Italia per il mondo intero, un patrimonio di testimonianze storiche e archeologiche che non dimenticano il loro rapporto privilegiato con le culture mediterranee e con i discendenti diretti della luminosa civiltà sorta lungo le rive del fiume Nilo”.
“Il Museo egizio non è soltanto uno dei siti culturali più noti e visitati – ha continuato Giuli – oltre un milione di ingressi solo nel 2023, ma anche un modello di gestione virtuosa imperniata sul felice partenariato tra pubblico e privato. Una struttura retta e amministrata dalla Fondazione Museo delle antichità egizie della quale fanno parte Ministero della Cultura, Regione Piemonte, la Città di Torino, Compagnia San Paolo e Fondazione CRT, virtuosamente presieduta da Evelina Christillin a cui rinnovo la mia grande stima ancora oggi”.
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