Tutti dottor Dulcamara, di donizettiana memoria, gli aspiranti a cariche politiche. annunciano rimedi per ogni malanno, quasi sempre miracolosi, per sanare le ferite che altri, prima di loro, gli hanno lasciato in eredità. E Gualtieri, da due anni in Campidoglio non fa eccezione. Rimanda di mese in mese la risoluzione del gravissimo problema della 'monnezza' che è la ripetizione esatta di ciò che anche la Raggi promise insediandosi e che poi non mantenne. Dunque lasciamo lo scempio della 'monnezza' che Roma dovrà avere davanti agli occhi per chissà quanti altri mesi, forse anni.
Veniamo, invece, ad un altro campo, quello dei teatri - intesi come edifici - per il quale proprio oggi il Campidoglio ha rispolverato l'antica canzone: situazione drammatica lasciataci dalla Raggi.
Che è poi la stessa canzone che anche il Governo Meloni intona quasi giornalmente di fronte alle tante promesse disattese. Non pretenderete mica che noi in un anno risolviamo i problemi che altri hanno creato in decenni a questo paese- intona Giorgia e in coro le rispondono tutti i ministri (molti stonati) del suo Governo.
Vero, ma se non si comincia mai e se non si annuncia la direzione nella quale andare, dobbiamo accontentarci di ascoltare ogni volta la storia dello scaricabarile.
E' di questi giorni la notizia che il teatro 'shakespeariano' di Villa Borghese, dalla doppia titolazione (Toti-Proietti) deve essere abbattuto, dopo l'incidente di due anni fa, nel quale, per fortuna, non ci furono morti fra gli studenti presenti. Dopo essere sopravvissuto per anni a se stesso, nonostante la mancata manutenzione ordinaria, ora necessità l'abbattimento. E quasi certamente non ci sarà un altro benefattore come fu Toti che lo fece costruire, nel qual caso si dovrà pensare ad una intitolazione tripla ( in queste operazioni la politica è solitamente sollecita, molto sollecita: ma fa in tempo a morire qualcuno che può essere 'utile', che subito gli si intitola qualcosa).
Ma c'è un altro teatro, lo storico Teatro Valle che, stando a ciò che dicono dal Campidoglio, è in restauro; i lavori sono iniziati, dopo anni di chiusura e di abbandono, nel marzo di quest'anno e dovrebbero concludersi in 18 mesi, cioè alla fine della estate 2024, in tempo per una inaugurazione nell'autunno.
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