Scoprire l’altra Monte-Carlo con la musica classica
Scoprire l’altra Monte-Carlo con la musica classica© Fornito da La Repubblica

“Ma fin est mon commencement” (La fine è il mio inizio) è il titolo di un rondeux composto da Guillaume de Machaut nel Trecento. La composizione si basa sul rincorrersi di tre voci, ognuna con una linea melodica, ciascuna delle quali intona a ritroso la melodia che apparteneva all’altro; il senso è quello dell’infinito matematico (la Lemniscàta, simbolo simile ad un 8 orizzontale). Ogni conclusione non è altro, dunque, che un nuovo inizio, come accade nelle opere dell’illustratore olandese Maurits Cornelis Escher, i cosiddetti “disegni periodici”, basati su un percorso circolare dove la fine diventa l’inizio e viceversa.

Bruno Mantovani, musicista francese, direttore del Conservatorio di Parigi, anche quest’anno alla guida di “Printemps des Arts 2023” di Monte-Carlo, ha scelto di dedicare la trentanovesima edizione del festival al titolo della composizione di Machaut, sottolineando così l’evoluzione stilistica senza soluzione di continuità di un musicista, come se questa somigliasse appunto all’infinito, opera dopo opera, senza un prima e un dopo.

Lo stesso manifesto della kermesse, come ha spiegato Mantovani, rappresenta sia l’attesa che la partenza, si tratta di un quadro di Bob Guinan che raffigura una ragazza dall’aria tormentata seduta sul cofano di un’auto rossa: immobilità della persona, dinamicità della macchina (sottolineata dal colore). Guinan (1934-2016), con la sua pittura, raccontava la vita di Chicago, nei bar, nelle sale da ballo, nei jazz club, sui tram, al mercato, spesso vista attraverso la solitudine, la povertà; fu amato e conosciuto più in Europa che negli Stati Uniti, tanto che la Chicago Public Radio lo definì: «il più grande pittore americano dei nostri giorni di cui non avete mai sentito parlare». La sua poetica fu molto influenzata da artisti come Hopper, Degas, Toulouse-Lautrec.

Il Festival “Printemps des Arts”, dedicato alla musica classica, ma anche al cinema e alla poesia, con importanti orchestre e solisti internazionali, si svolge a Monte-Carlo e fuori dal Principato di Monaco, con appuntamenti concentrati in 4 weekend, dall’8 marzo al 2 aprile 2023.

La programmazione guarda, fra gli altri, alla musica di Franz Schubert, Gabriel Fauré, Felix Mendelsohn, Alexander Scriabin, Elliott Carter e Béla Bartók: dall’800 al 900, dal Romanticismo al Tardoromanticismo, dal Classicismo all’Atonalità, dal Modernismo all’Etnomusica.

Di Fauré si potrà ascoltare l’opera completa per violoncello e pianoforte interpretata da Aurélien e Denis Pascal, di Scriabin le dieci Sonate per pianoforte nell’interpretazione di Varduhi Yeritsyan, di Schubert il pubblico scoprirà il grande repertorio pianistico attraverso le esecuzioni di Michel Dalberto.

Felix Mendelssohn compose molte opere per coro, doppio coro e orchestra, voci soliste: a questa straordinaria raccolta è dedicato un concerto dell’Insula Orchestra e del Coro da Camera Accentus, diretti da Laurence Equilbey, con solisti come Hélène Carpentier e Thomas Oliemans.

Uno spazio importante del festival è riservato ai compositori contemporanei, con quattro prime assolute: Remember di Fabrice Jünger con la partecipazione di giovani non musicisti, un quartetto e l’elettronica (in programma il 22 marzo); il ciclo clavicembalistico Désordres passagers di Christophe Maudot (il 25 marzo); l’Antigone di François Meïmoun, in cui la voce di Laurent Stocker duetta con l’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo (in cartellone il 31 marzo); il nuovo quartetto Extasis di Philippe Schoeller (il 1 aprile).

Il concerto inaugurale dell’8 marzo è affidato all’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo con il pianista francese Michel Dalberto che eseguirà musiche di César Franck. Dalberto accompagnerà anche il baritono Edwin Crossley-Mercer: un matrimonio fra Lied (canzone o romanza) e la melodia francese.

Tra le formazioni internazionali, parteciperanno al festival la BBC Symphony Orchestra, l’Orchestre des Pays de Savoie, la La Diane Française, l’Ensemble TM+; tra le formazioni cameristiche, i quartetti Énéide e il Trio Bernold, Diotima. Quest’ultimo ensemble porterà in scena un viaggio straordinario, quello della Musica da Camera dall’inizio del 900 fino ai giorni nostri, dal primo Quartetto di Béla Bartók alla creazione di Philippe Schoeller, passando per György Ligeti e Steve Reich.

Come in altre passate edizioni, sarà presente la musica americana del XX secolo con: Aaron Copland (1900-1990) che fuse musica classica, contemporanea e jazz; Elliott Carter (1908-2012), considerato uno dei padri del Modernismo d’Oltreoceano; Steve Reich (nato nel 1936), ritenuto una vera e propria leggenda nel mondo della musica classica contemporanea. Gli appassionati di jazz non rimarranno delusi perché il musicista romano Riccardo Del Fra e il suo quintetto eseguiranno brani di Chet Baker, con l’accompagnamento dell’Orchestre des Pays de Savoie.

La BBC Symphony Orchestra diretta da Eva Ollikainen, eseguirà la Sinfonia n. 7, composizione in un solo movimento che Jean Sibelius completò nel 1924, la Sinfonia n. 1 composta dall’americano Samuel Barber nel 1935, anch’essa in un solo movimento, e il Concerto per Pianoforte della compositrice statunitense Betsy Jolas.

Abbiamo sottolineato all’inizio che il festival “Printemps des Arts” di Monte-Carlo è dedicato alla musica classica, ma non solo: per il Cinema verranno proiettati film muti del periodo Surrealista accompagnati dal Quartetto Éneide. Per la Poesia, i versi della poetessa ucraina Anna Akhmatova (1889-1966), autrice di Requiem, un’elegia che denunciava gli orrori delle purghe staliniane, saranno accompagnati durante la lettura dalle sonate di Alexander Scriabin; l’attore Laurent Stocker, sociétaire della Comédie-Francaise, leggerà invece un testo ispirato ai versi di Arthur Rimbaud, scritto da Pierre Michon che, nel 1991, pubblicò il libro Rimbaud de fils per il centenario dalla morte dell’autore di Una stagione in inferno, con il sottofondo delle improvvisazioni pianistiche di Camille Taver. Stocker sarà di nuovo in scena come voce recitante, insieme all’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo, della nuova opera di François Meïmoun, compositore francese di musica classica contemporanea.

Non mancheranno, parallelamente ai concerti, tavole rotonde, masterclass, incontri con i musicisti, racconti dell’intenso “lavoro dietro le quinte” del festival; alcuni appuntamenti si svolgeranno nell’Hôtel Hermitage. Le location del cartellone sono complessivamente 14, tra sale da concerti tradizionali e spazi non convenzionali, nel Principato di Monaco e in territorio francese; tra questi, l’Auditorium Rainier III, l’Opéra, il modernissimo One Monte-Carlo e Galerie Hauser & Wirth, l’Hôtel Hermitage, il Théâtre Princesse Grace, il Club des Résidents étrangers, l’Église Saint-Charles, il Théâtre des Variétés, il Tunnel Riva, la Société Nautique, il Museo Oceanografico, il Centre Culturel Prince Jacques a Beausoleil, l’Hôtel de Monaco a Cap-d’Ail, il Conservatorio di Nizza.

Il costo dei biglietti parte da 20 ero, e arriva fino a 40, per i giovani fino a 25 anni sono riservati biglietti a 10 euro; i bambini fino a 12 anni entrano gratis. Per i gruppi sono previsti ingressi a costo ridotto.

Monte-Carlo è conosciuta per il Rally (il più famoso al mondo), per il Casinò dedicato al gioco d’azzardo, per i negozi di lusso, per gli alberghi a 5 stelle, per gli yacht miliardari, per l’altissima concentrazione di auto di grossa cilindrata. Partecipare al festival “Printemps des Arts” può essere invece l’occasione per scoprire l’altra città, che è fatta anche di storia e di cultura. L’Opéra de Monte Carlo o Grand Théatre (parte del Casinò) con la Salle Garnier (realizzata nel 1879 sul modello dell’Opéra di Parigi) che ospita alcuni dei concerti, è un gioiello della Belle Epoque. Fu fatto costruire nel 1870 dal Principe Carlo III, e la prima opera, anzi operetta, che andò in scena fu Vinciguerra il bandito di Giovanni Bottesini. Calcarono le scene del teatro Sarah Bernhardt, Marie Caroline Miolan-Carvalho, Adelina Patti, Sofia Scalchi, Beniamino Gigli, Francesco Tamagno, Enrico Caruso. Da alcuni anni l’Opéra porta in scena grandi interpreti del jazz con il Monte-Carlo Jazz Festival.

Altro teatro storico, anche se più recente, è il Théatre Princesse Grace di Avenue d’Ostende, la sua costruzione nacque sotto gli auspici della Société des Bains de Mer nel 1930 per dare a Monte-Carlo una sala cinematografica importante e un teatro. Il progetto, in stile Art Nouveau, fu curato dall’architetto Bosio e chiamato Teatro delle Belle Arti. Ospitò fin dall’inizio compagnie francesi e internazionali, per diventare, nel 1981, su volere della principessa Grace, sede del Teatro Comico di Monaco.

Altrettanto prestigioso è il Théatre des Variétés in Boulevard Albert I, inaugurato nel 1993 con un festival di Teatro Amatoriale: capace di 350 posti, ospita conferenze, concerti, mostre.

Uno dei musei più importanti del Principato è il Museo Oceanografico costruito con un’architettura monumentale e affacciato sul Mediterraneo, lungo un versante della Rocca di Monaco. Voluto dal principe Alberto I, appassionato di studi e viaggi oceanici, fu inaugurato nel 1910 per ospitare una ricchissima collezione di fauna e flora marine, modelli nautici, scheletri di pesci; per molti anni venne diretto da Jacques Cousteau, esploratore, fotografo, divulgatore scientifico. Il museo propone anche una serie di acquari (uno di questi è stato tra i primi al mondo ad essere realizzato) con migliaia di esemplari di pesci divisi in ecosistemi separati, dal Mediterraneo ai Tropici. I Museo Oceanografico, che porta avanti l’idea iniziale del principe Alberto I, quella di unire Arte e Scienza, propone anche mostre di Arte contemporanea, fotografia, antropologia. Grande vista sul mare si gode dal ristorante La Terrasse, collocato sul punto più alto del museo.

Altro gioiello di architettura del periodo Belle Époque è l’Hotel Hermitage, affacciato sulla piazza del Casinò; al suo interno, da vedere, la hall Jardin d’Hiver con la cupola in vetro e ferro, progettata dall’ingegner Gustave Eiffel con i suoi collaboratori, e le volte della Salle Belle Epoque decorate dal pittore Gabriel Ferrier.

Tra le chiese del centro cittadino, una delle più belle architettonicamente, è l’Eglise Saint Charles, progettata in stile classico rinascimentale da Charles Lernormand nel 1879, il campanile, alto 30 metri, fu inaugurato nel 1883.

L’Auditorium Rainier III in Boulevard Louis II, sul lungomare, sede dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, è una struttura modernissima che ospita molti concerti del festival “Printemps des Arts 2023”. Villa Sauber, che riaprirà a giugno, nei suoi spazi in stile Art Nouveau, ospita mostre permanenti e temporanee di arte contemporanea insieme a Villa Paloma.

Personaggio iconico del Principato di Monaco è senza dubbio Grace Kelly, la Principessa Grace, morta nel 1982. A lei è dedicato un percorso cittadino in 25 tappe, “Parcours Princesse Grace”: si tratta dei luoghi a lei legati sia della vita ufficiale che della vita di tutti i giorni, come la chiesetta di Saint-Dévote, la Cattedrale, lo Sporting Club, la sede della Croce Rossa in Avenue de la Costa, il Giardino Giapponese. A Léo Ferré, poeta e cantautore franco-monegasco (morto a Castellina in Chianti nel 1993), Monte Carlo ha dedicato l’auditorium Espace Léo Ferré a Fontvieille e un busto in Avenue Saint-Michel.

Se volete vivere un momento di vita quotidiana monegasca, lontana dalle boutique di lusso, lo spazio giusto è La Marché de la Condamine, mercato a Place d’Armes, con banchi alimentari, spazi gastronomici di qualità.