domenica 12 marzo 2023

La classe non è acqua. E di acqua, alla festa di compleanno di Salvini, 'a catinelle'; mentre di classe neppure l'ombra

Ricordate Don  Abbondio dei Promessi Sposi manzoniani?  Uno, nato pusillanime, non è che il coraggio se lo può dare?  Non ce l'ha e basta. E non lo cerca neanche, perchè non sa cosa sia.

 La stessa cosa ci ha indotti a pensare di Lei, che pusillanime come Don Abbondio certamente non è, ma che la classe non sa dove sta di casa, anche se ora abita a Palazzo Chigi, la nostra premier  Meloni. Quel tragico video del karaoke, 'core a core' con Salvini, durante la festa per i 50 anni del leader leghista, mentre canta la storia  della Marinella di De André, postandolo, mentre sarebbe dovuto restare privatissimo, ha fatto vergognare per Lei la nazione intera.

Se non vergogna, certamente imbarazzo ha provato Netanyahu ed il suo staff, quando Meloni, ha chiuso in fretta il bilaterale, per un impegno 'privato': volare a Milano per non mancare alla festa di compleanno di Salvini, allestita ed organizzata dalla sua fidanzata Verdini.

 Quel video,  oltre a segnalare la totale assenza, nella premier, del rispetto che  deve portare alla istituzione ed al ruolo che ricopre,  ha nei fatti sottolineato il contrario di quello che gli italiani avrebbero dovuto 'bere' con quelle immagini patetiche, e cioè che la pace era tornata fra i due.

 Quarantotto ora prima, Lei con il seguito dei ministri, era arrivata a Cutro, in fretta anche li, da dove è ripartita subito dopo la conferenza stampa, con Salvini nero in viso sedutole accanto,  senza dedicare un minuto di pietà  ai morti di quel tragico naufragio e di compartecipazione al dolore dei sopravvissuti e dei parenti.

 Nelle stesse ore di grande dolore per il Paese, Lei  che fa? corre, anzi vola ( aereo privato, di Stato, di linea?) dal suo alleato, ingrugnato, con  il quale si finge rappacificata ( chissà a quante altre finte rappacificazioni assisteremo nei 5 anni che dichiarano di voler governare insieme!), canta insieme a Lui, e poi, senza vergogna - la classe non  sa dove sta di casa! - 'posta', o consente che 'venga postato', la cosa non cambia - quel video vergognoso che  potrebbe, ingiustamente, gettare un'ombra di insensibilità sull'intero 'Paese', anzi 'Nazione', come Lei preferisce. 

                                           *****

La poetica, tenerissima, commovente  Canzone di Marinella,  la dedichiamo a tutte le Miriam, che non facevano le puttane come la Marinella di De André, ma che, in cerca di libertà e di un futuro migliore per se stesse e per i propri figli, sono state assassinate da  scafisti delinquenti, imbarcandosi sulla carretta del mare che è andata ad infrangersi sugli scogli di Cutro in Calabria. Le quali, come la Marinella di De André, sono volate in cielo su una stella. 

 La dedichiamo a tutte le Miriam afgane, turche o irachene, per risarcirle  della  pagliacciata della coppia karaoke Meloni-Salvini, come da video postato da quel genio di Nicola Porro. ( P.A.)

LA CANZONE DI MARINELLA

Questa di Marinella è la storia veraChe scivolò nel fiume a primaveraMa il vento che la vide così bellaDal fiume la portò sopra una stella
Sola senza il ricordo di un doloreVivevi senza il sogno d'un amoreMa un re senza corona e senza scortaBussò tre volte un giorno alla tua porta

Bianco come la luna il suo cappelloCome l'amore rosso il suo mantelloTu lo seguisti senza una ragioneCome un ragazzo segue l'aquilone
E c'era il sole e avevi gli occhi belliLui ti baciò le labbra ed i capelliC'era la luna e avevi gli occhi stanchiLui pose le sue mani sui tuoi fianchi
Furono baci e furono sorrisiPoi furono soltanto i fiordalisiChe videro con gli occhi delle stelleFremere al vento e ai baci la tua pelle
Dicono poi che mentre ritornaviNel fiume, chissà come, scivolaviE lui che non ti volle creder mortaBussò cent'anni ancora alla tua porta

Questa è la tua canzone, MarinellaChe sei volata in cielo su una stellaE come tutte le più belle coseVivesti solo un giorno, come le roseE come tutte le più belle coseVivesti solo un giorno, come le rose
                             *****

Da IL GIORNALE, di Francesco Maria Del Vigo

...La vita privata di un politico, anche nei momenti difficili e tragici, non può prescindere da spazi e momenti privati nei quali si può anche festeggiare (addirittura!) un compleanno. Il moralismo stucchevole di una certa sinistra è l'ultimo lascito di una visione illiberale del mondo, che vorrebbe allungare una cappa plumbea di tristezza sovietica sulle vite di tutti, ma preferibilmente su quelle degli altri. Specialmente se sono di destra. D'altronde sono gli stessi che durante il lockdown pretendevano di mandare gli ispettori nelle dimore degli italiani, per verificare se fossero attovagliati con congiunti o semplici conoscenti...

  

Nessun commento:

Posta un commento