Opera e Balletto, presentati questa volta insieme per la stagione 2022 del Teatro Comunale: a Ferrara, il rilancio della cultura sembra passare per un connubio tra giovani artisti e voci esperte, come Moni Ovadia, Leone Magiera e Vittorio Sgarbi. "La virtuosità messa in campo in tutti gli ambiti culturali e in particolare nel teatro, definisce l’Abbado di Ferrara uno dei teatri più coraggiosi d’Italia", così l’assessore alla cultura, Marco Gulinelli, che nel frattempo ha annunciato l’inaugurazione della nuova biglietteria nell’ex negozio di antiquariato Zoboli, a metà dicembre. Valore aggiunto della stagione 2022, inoltre, è il fatto che le rappresentazioni prendano le mosse dall’Abbado: "abbiamo cercato – afferma il direttore artistico del Comunale, Marcello Corvino – di riportare il teatro a fare quello che dovrebbe fare un teatro: produrre…". Partiti con la danza, l’8 e il 9 gennaio, inaugurando la stagione con ‘Lo Schiaccianoci’, rappresentato dalla compagnia Russian Classical Ballet, si passa alla lirica, i cui titoli in cartellone sono tutti frutto di collaborazioni e coproduzioni con altri teatri italiani: il 22 e il 23 gennaio va in scena ‘L’Orfeo’, favola in musica di Claudio Monteverdi su libretto di Alessandro Striggio, coprodotta con il teatro Alighieri di Ravenna. Il 4 e il 6 febbraio è la volta di Ernani, una delle più belle opere giovanili di Giuseppe Verdi.
Proseguendo nella programmazione torniamo alla danza, con ‘Alice in Wonderland’, in scena l’8 marzo con il Circus-Theatre Elysium di Kiev, e con ‘Giselle’, al comunale il 5 aprile, con il Balletto Yacobson di San Pietroburgo. In occasione di S. Giorgio patrono di Ferrara, poi, il 23 aprile è previsto un evento che si muove tra l’arte e la musica: con ‘Sacro Vivaldi’, la musica sacra di Antonio Vivaldi, in particolare lo Stabat Mater e il Dixit Dominus, eseguite dall’Orchestra e dal Coro dell’Accademia dello Spirito Santo, verrà correlata a immagini scelte per l’occasione da Vittorio Sgarbi. "L’invito di Marcello Corvino ad anticipare e accompagnare la serie di concerti vivaldiani, mi è sembrata da subito una provocazione su cui riflettere", così il presidente di Ferrara Arte, che poi annuncia: "Ferrara Musica e il Teatro di Ferrara avranno una seconda sede stabile, soprattutto per concerti da camera o per monologhi teatrali, che è la chiesa di Santa Maria della Consolazione, di proprietà del Comune e restaurata dalla Regione".
Si passa, quindi, a una collaborazione tra teatro e Conservatorio Frescobaldi, per un dramma giocoso di Piccinini su libretto di Goldoni: ‘La Cecchina, ossia La buona figliuola’, il 20 e il 21 maggio. Prima dell’ultimo concerto del cartellone, ovvero il Concerto grosso per Luis Bacalov con Maria Grazia Cucinotta del 15 luglio, sono previste una rappresentazione (in scena il 28 e il 30 giugno) all’insegna dei giovani: si tratta del ‘Don Giovanni’ di Mozart, riservato a 18 under 35 - selezionati su oltre 350 richieste arrivate da tutto il mondo - che si dedicheranno a uno studio specifico della vocalità mozartiana a cura di Leone Magiera, ideatore del progetto e direttore musicale. A curare la regia, il direttore della Fondazione Teatro Comunale, Moni Ovadia. "Abbado ha realizzato il Don Giovanni con una compagnia stratosferica di giovani scoperti da lui – racconta Magiera – spero, quindi, di trovare giovani altrettanto scattanti, per ricordare i fasti storici di Abbado". "L’adesione di tutti questi giovani dall’Italia e dal mondo – così Ovadia – è testimonianza della strada di qualità e rispetto che abbiamo scelto per il teatro Abbado e per la gente di Ferrara". Francesco Franchella
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