Questa sera, per Mediaset (Canale 5), la festa per l'ultimo dell'anno, in diretta dal Teatro Petruzzelli di Bari: 1200 posti tutti esauriti.
Per Rai 1, in diretta, la festa dell'ultimo dell'anno in un capannone delle Acciaierie di Terni.
Domani, per Rai 1, in diretta il Concerto di Capodanno da Venezia, al Teatro La Fenice, già 'sold out' per i 1000 posti del teatro.
Si dirà , come del resto hanno detto, che saranno rispettate tutte le misure anti contagio: si entra solo con il 'green pass', misurazione della temperatura all'ingresso, e mascherina per tutta la durata dei concerti.
Quindi concerti in 'tutta sicurezza'. Siamo sicuri? Noi non lo siamo, e per semplici ragioni di buon senso.
Parliamo ovviamente dei concerti dai due teatri, perchè gli spazi delle acciaierie sono immensi, semiaperti, e il pubblico avrà il distanziamento precauzionale.
Per quanto osservate tutte le misure anticontagio, come si può pensare che si tratti di concerti in 'sicurezza', se la loro durata è eccessiva? Al teatro La Fenice, come si sa, prima della diretta tv, c'è una parte del concerto, della durata di un'ora circa, riservato ai soli spettatori del teatro, i quali devono restare sempre al loro posto, anche durante l'intervallo di una ventina di minuti circa fra la prima parte e l'inizio della diretta tv. Insomma il pubblico del teatro dovrà restare nella sala, senza potersi muovere dalle poltrone tutte occupate, gomito a gomito con i vicini, per quasi due ore. Il teatro, precisa che la durata del concerto è di 2 ore e 10 minuti. Peggio ancora, perché significa che prima di 2 ore e 30 minuti il pubblico non sarà fuori dal teatro.
Durante le quali nessuna sanificazione del teatro sarà possibile, nè cambio d'aria. Senza dire della numerosa squadra Rai che agisce nella sala di regia e in teatro - tutte cose che conosciamo bene perché per oltre dieci anni abbiamo passato, causa lavoro per il Concerto, il fine anno a Venezia.
E il discorso vale anche per il Teatro Petruzzelli, 1200 posti tutti venduti, da dove Mediaset attenderà la fine dell'anno e l'inizio dell'anno nuovo.
Qualcuno avrà pensato, oltre all'incasso della vendita dei biglietti, ad un sistema di sanificazione, come - ci si dice- si fa regolarmente sugli aerei, da quando c'è questa maledetta pandemia? O come hanno fatto - se abbiamo capito bene - alla Scala, per la serata inaugurale con pubblico, l'ultimo sant'Ambrogio?(la gara per la sanificazione del teatro se l'è aggiudicata una ditta italiana di Udine).
Se a nessuno di questi rimedi si è pensato, il rischio che si corre in quei luoghi di spettacolo non può dirsi affatto calcolato, tant'è che dal 10 di gennaio - e perché non da subito viste le cifre allarmanti della diffusione dei contagi ? - le capienze nei luoghi di spettacolo al chiuso saranno drasticamente ridotte.
Non si poteva ad esempio, vendere comunque meno biglietti di quanti la capienza del teatro consentiva, e , inoltre, ridurre la durata dei concerti ?
A Venezia, ad esempio (e questo, consentiteci di dirlo apertamente) non si poteva fin dalla prima edizione del Concerto di Capodanno, far durare il concerto per il pubblico del teatro esattamente quanto dura la diretta tv, e cioè poco più di un'ora, magari con qualche bis in più? Se quel concerto è una festa, per quale ragione va osservato come per qualunque altro normale concerto, la regola delle due parti con intervallo, che porta la durata complessiva a due ore circa: un tempo che durante la pandemia è assai rischioso?
No, nulla di tutto ciò. In questi giorni sui giornali abbiamo letto dei rispettivi sovrintendenti che si sono vantati di avere il teatro 'tutto esaurito'.
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