A dieci anni esatti dall’inaugurazione del Teatro del Maggio, Firenze taglia il nastro alla Sala Zubin Mehta, ancora una volta alla presenza del Presidente della Repubblica. Un auditorium da mille e cento posti, che porta il nome del grande maestro, per suggellare il profondo legame di reciproco affetto con il Maggio e la Città, che va avanti da oltre mezzo secolo.
Per questo evento di martedì prossimo 21 dicembre, che battezzerà la nascita di uno dei più importanti poli della musica italiana ed europea, interverrà il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Per lui, appassionato di musica, la serata fiorentina sarà l’ultima uscita pubblica fuori di Roma, prima della fine del suo mandato.
"Facciamo sentire al Presidente tutto l’affetto della città - è stato l’appello del sindaco Dario Nardella –, magari con un applauso ancora più lungo di quanto abbia ricevuto giorni fa alla prima della Scala di Milano".
Il concerto sinfonico di inaugurazione, diretto dal maestro Mehta, inizierà alle 17.45. In programma musiche di Giacomo Puccini e di Ludwig van Beethoven.
Fra il pubblico in sala, oltre al Presidente della Repubblica, sono attesi la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro della Cultura Dario Franceschini, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura David Ermini, l’Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori, il sindaco di Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il prefetto Valerio Valenti, il questore Filippo Santarelli, la vicedirettrice del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza Alessandra Guidi e il senatore Matteo Renzi. La serata avrà la diretta tv su Rai 5 e su Rai Radio 3.
"Dopo il concerto di apertura, il 22 dicembre ci sarà una replica aperta al pubblico - spiega Il sovrintendente del Maggio Alexander Pereira – e il 23 la nuova sala ospiterà la prima opera con il Fidelio. Ringrazio i fiorentini e il mondo per la tanta generosità nei confronti del Maggio. Arriveremo infatti a 7,5 milioni di euro raccolti, la cifra più alta mai raggiunta".
Fra i sostenitori più generosi brilla la filantropa italo americana, e fiorentina di nascita, Maria Manetti Shrem, che ha donato mezzo milione di euro, ricevendo il grazie del Maggio e l’intitolazione del foyer del teatro, su cui campeggia ora il suo nome.
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