giovedì 23 dicembre 2021

Anche il Festival MiTo Settembre Musica avrà uno stanziamento fisso dalla Stato, oltre il FUS

 Su proposta del ministro alla Cultura Dario Franceschini, il Festival MiTo Settembre Musica viene riconosciuto dal Parlamento 'festival di assoluto prestigio internazionale'. Grazie a questo riconoscimento, a partire dall'edizione 2022, la rassegna che unisce Torino e Milano all'insegna della musica classica sarà sostenuta dal bilancio dello Stato con un contributo fisso di un milione di euro, oltre il Fus.

 "Il Festival si rafforza e conferma la straordinaria sinergia delle due città in ambito culturale e musicale - sottolinea l'assessora alla Cultura di Torino, Rosanna Purchia -. Torino e Milano hanno creato un festival di livello internazionale, per questo il ministero ha riconosciuto il grande valore di questo lavoro, e avere un ulteriore sostegno ci consente di continuare a crescere. Ringrazio l'assessore alla cultura di Milano, Tommaso Sacchi, per il lavoro sinergico e apprezzo molto la comune visione di intenti che ci unisce".

"Anche grazie alla qualità raggiunta con la direzione artistica di Nicola Campogrande, questo è diventato il più importante festival italiano di musica classica e tra i più importanti al mondo - rimarca l'assessore Sacchi -, una rassegna che colloca Milano e Torino al centro di una rete internazionale di città in cui la cultura ha un ruolo fondamentale e strategico. Questo contributo - conclude - permetterà al Festival di crescere ulteriormente, rafforzando il suo valore e ampliando il suo pubblico in Italia e nel mondo". (ANSA).

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Non possiamo disconoscere che negli anni il Festival  MiTo, nato a Torino, come Settembre Musica, molti e molti anni fa e poi gemellatosi con Milano dando vita al nuovo festival sia diventato u bel festival di musica. Un festival che viene finanziato dagli enti locali oltre che dal Fus e che ha bisogni di maggiori entrate rispetyo a quelle già in essere.

Per questo i sindaci di Torino e Milano, si sono rivolti al loro compagno di partito ministro  e lo hanno convinto a fare la proposta al Parlamento per un finanziamento fisso al festival che unisce le due 'capitali 'del nord.

 Fu proprio la penuria di fondi e il rifiuto del vertice di un tempo di procurarne ancora a farlo dimettere: dal barone rosso, Micheli, al suo scudiero musicale (Restagno) e alla compagna del Barone, ing.  Francesca Colombo. Ora la coppia Micheli-Restagno, dopo una breve parentesi ingloriosa a Imola, si è accasata a Ferrara, e i soldi al nuovo vertice del festival li procura Franceschini. 

 E con questo contributo fisso salgono a 7 ( o ci stiamo sbagliando?) i festival  che ne godono: Spoleto, Pesaro, Torre del Lago, Ravenna, Parma, Romaeuropa e MiTo. 

 Perchè non offrire le medesime provvidenze per la creazione di nuovi complessi orchestrali od anche cameristici che in Italia  rappresentano ormai  rare eccezioni, mentre sarebbero più utili di tanti festival,  in funzione dello sviluppo musicale del paese e per dare una qualche prospettiva ai tanti bravissimi giovani musicisti che ogni anno escono dai nostri Conservatori? ( P.A.) 

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