Ogni giorno la cronaca ci dà modo di fare la conoscenza con qualche nuovo direttore d'orchestra italiani, maschio e femmina. Spuntano come funghi ma non tutti fanno una carriera regolare, a dispetto di quello che ci vogliono far credere.
Ce ne è una, di cui si sente spesso parlare, ma che noi non nomineremo come promesso. Se ne sente parlare, perchè è stata la prima a dirigere qua e là - in molte sedi non prestigiose, che nel suo caso sono la maggior parte; perchè la prima a voler essere chiamata 'direttore' o 'maestro' e non 'direttora' o 'maestra' perchè le sembra una 'diminutio' non solo linguistica; perchè la prima, soi disant, a salire sul podio in abiti femminili; ma qui ha toppato, perchè proprio in questi giorni il concerto che l'Orchestra Nazionale dei Conservatori italiani all'Expo di Dubai era diretto da una donna che vestiva abiti femminili sul podio e che si veste così da sempre e certamente da prima della nostra - che non nominiamo...
Ma allora perchè di lei si sente parlare più che di tante altre, se nella professione nella quale dovrebbe eccellere certamente non eccelle? Sorge il sospetto che la sua attività nel mondo della pubblicità - 'bellicapelli' - sia la ragione principale di tanto chiasso sul suo conto, al punto che perfino un importante quotidiano nazionale le ha dedicato proprio domenica un intera pagina. Fingendo di non sapere che non vì è giornalista che possa trasformare in bravo direttore d'orchestra uno che bravo non è, anche con pagine e pagine di giornale.
All'indomani di tanta inutile pubblicità, un altro importante quotidiano ci parla della svolta impressa alla sua vita professionale di un direttore d'orchestra, che questa volta nomineremo: Roberto Soldatini. Che noi frequentammo negli anni in cui questa professione la svolgeva con discreto successo, ma non con la stessa frequenza con cui agli stesso nella recente intervista voleva far supporre.
Il nostro, all'età di cinquant'anni circa, ha deciso di mollare la bacchetta e la sua abitazione a Roma, per vivere in mare su una barca a vela attrezzata e trascorrere metà anno insegnando in Conservatorio. Beato lui che può farlo, anche se dovrebbe spiegarci come fa, insegnando in un Conservatorio a sparire da maggio ad ottobre. E spiegarci anche la ragione che adduce per giustificare questa sua davvero nuova vita, e cioè che era stanco di viaggiare per il mondo, nella sua vita passata. Vero che la professione del direttore d'orchestra impone di essere oggi qui e domani là, ma accorre vedere con quale frequenza. Potrebbe lamentarsene - ma non lo fa - uno come Harding, tanto per citare un nome, ma certamente non Soldatini che sì dirigeva ma non aveva allora un'agenda di impegni tanto fitta da fargli desiderare di abbandonare la professione, a causa dello stress.
Soldatini ha forse pensato che qualora la sua professione di direttore avesse preso il volo, si sarebbe stancato. La sua decisione di fare il navigatore quasi solitario è stata perciò indipendente, perchè anteriore. Lo rispettiamo e siamo felici per lui che si è inventato una nuova professione, quella di scrittore di viaggi in mare.
E, infine, permetteteci di aggiungere una riga sulla direttrice che ha diretto i 'migliori' giovani strumentisti italiani a Dubai. Si chiama Lucilla Chiarini che noi ignoravamo del tutto ( perché la sua è una di quelle carriere ai margini) e che solo gli organizzatori della Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani conoscevano. E questo per dire che anche la bella iniziativa dell'Orchestra in questione che è andata a rappresentare l'Italia a Dubai, è finita in mani sacrileghe e profanatrici secondo noi, a giudicare da queste scelte scellerate e senza senso. Possibile che l'ensemble che raccoglie i migliori giovani musicisti italiani venga affidata, in una occasione di rappresentanza importante, ad una direttrice di cui nel mondo musicale non v'è traccia non solo del nome ma anche della sua attività?
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