Concerto di Capodanno dalla Fenice - in diretta su Rai 1
Nuovo programma
Amilcare Ponchielli
La Gioconda “Feste! Pane! Feste!”
Jacques Offenbach
Les contes d’Hoffmann Barcarolle
Charles Gounod
Romeo et Juliette “Je veux vivre dans le revê”
Ruggero Leoncavallo
Pagliacci “Vesti la giubba”
Giuseppe Verdi
Il trovatore “Chi del gitano i giorni abbella?”
La traviata preludio atto I
La traviata “Di Madride noi siamo mattadori”
Giacomo Puccini
Turandot “Nessun dorma”
Gioachino Rossini
Il barbiere di Siviglia “Una voce poco fa”
Richard Wagner Lohengrin preludio atto III
Giuseppe Verdi Nabucco “Va pensiero”
Giacomo Puccini Turandot “Padre augusto”
Giuseppe Verdi La traviata “Libiam ne’ lieti calici”
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Dopo neanche due settimane dalla pubblicazione del programma del Concerto di Capodanno dalla Fenice 2022, interviene il primo vistoso cambiamento, e proprio in apertura, dove quel brano di Cavalleria, 'Viva il vino spumeggiante', c'entrava davvero come i proverbiali cavoli a merenda, perchè c'era già il tradizionale 'brindisi' conclusivo con Traviata di Verdi, e perchè, fuori discussione, era inadatto ad aprire un concerto trasmesso in diretta su Rai 1, all'ora di pranzo di un giorno di grande festa, Capodanno.
Scorrendo il programma, anche in questa seconda versione, si potrebbe anche dire che sono presenti brani troppo spesso ricorrenti nei Concerti di Capodanno della Fenice 'Chi del gitano', 'Di Madride', 'Barcarrolle' di Offenbach.
Così ridotta conoscenza del repertorio ha Ortombina? Come anche aggiungere che non v'era nessuna necessità per inserirvi Lohengrin (preludio atto III); come, infine, quel soprassalto di originalità - come altrimenti interpretarlo? - costituito dall'inserimento di 'Padre Augusto' ( Turandot) fra 'Va Pensiero' e 'Libiam'.
Ciò che questo programma fa riemergere è l'incapacità di Ortombina, ora a capo della Fenice, di capire che trattandosi di un concerto molto particolare e in diretta tv, a guidare le sue scelte non possono essere le richieste dei cantanti od anche del direttore, e neppure i grilli per la testa di un direttore artistico che vuol dimostrare di essere più bravo di tutti. Ortombina non l'ha mai capito e non lo vuol capire ancora.
Nei dieci anni circa in cui noi ci siamo occupati, per conto della Rai, della formulazione del programma di tale particolarissimo concerto, ogni anno regolarmente abbiamo dovuto sostenere con lui una vera e propria guerra, vincendola, fortunatamente, per buona parte.
Non è servito a farglielo capire, neanche il vistoso calo di ascolti tv, dopo che noi abbiamo lasciato la cura di quel programma.
Ed anche. Dopo la conclusione per oltre dieci anni del programma del concerto con 'Va pensiero' e 'Libiam' che noi abbiamo voluto sin da principio come due pezzi 'd'obbligo', graditi dal pubblico, anche nella loro sequenza - ma, in tutta evidenza, non altrettanto da Ortombina - che ragione c'era di inserire - lo ha già fatto in anni recenti - quel 'Padre Augusto', da Turandot?
Se un compito deve avere un direttore artistico non è quello di essere in balia di interpreti o direttori - ma adesso ci viene anche il dubbio che il nostro sia in balia anche di se stesso - bensì quello di stilare un programma in base alle esigenze del concerto, della sua particolare collocazione, oltre che della diretta tv.
L'inaugurazione della stagione scaligera lo ha fatto capire chiaramente. In tv si è vista un'opera non lontana dai parametri familiari al pubblico televisivo. ( P.A.)
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