Anticipato in una lettera inviata al MiBACT, l’AGIS ha presentato in videoconferenza il documento “Lo spettacolo in Italia nella fase 2- Proposte per la ripartenza delle attività e per la riapertura al pubblico” ( scarica qui il documento completo ), una serie di linee guida individuate di concerto con tutte le componenti aderenti all’Associazione, dallo spettacolo dal vivo all’esercizio cinematografico. Il documento contiene proposte per affrontare la ripartenza delle attività, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza. Carlo Fontana, presidente dell’AGIS, ha sottolineato di non volersi, con questo, sostituire alle autorità nello stabilire date, scadenze e impegni precisi, ma “dare un contributo serio e pragmatico al Ministero e mettere a disposizione del legislatore competenze specifiche, che consentano di compiere poi le scelte più opportune”.
“L’obiettivo primario è garantire la salute del pubblico, dei lavoratori e degli artisti”, ha sottolineato il presidente ANFOLS Francesco Giambrone, che ha precisato: “Rispetto ai tempi di riapertura non abbiamo elementi per dare indicazioni precise, e ci rimettiamo alle decisioni di esperti e Governo, ma sarebbe importante cercare di definire un orizzonte temporale. Abbiamo, però, sentito l’urgenza di portare sul tavolo della riflessione comune le singole specificità del lavoro nel mondo dello spettacolo, poiché, ad esempio molti dei dispositivi di protezione individuale ora in uso non sono compatibili con l’esecuzione di uno spettacolo, ed occorre trovare, dunque, misure compensative”.
Tra i punti principali, la richiesta di un calendario di ripresa delle attività di spettacolo dal vivo e delle proiezioni cinematografiche, differenziato per tipologia architettonica (spazi aperti o chiusi), con ipotesi di priorità cronologica di riavvio del pubblico spettacolo, in relazione al potenziale rischio. Tale calendario, per AGIS, andrà rivalutato mese per mese, prevedendo una revisione periodica, che allenti le misure adottate allineandole alla riduzione della curva epidemica e alla diminuzione del livello di rischio sanitario nella Fase 2, con l’obiettivo di ristabilire condizioni di normalità nella Fase 3.
Le necessarie misure di sicurezza per l’attività di pubblico spettacolo dovranno essere definite a livello nazionale ed essere poche e molto chiare nell’interpretazione e nell’attuazione, senza oneri aggiuntivi non sostenibili dagli operatori del settore dello spettacolo. “Non dovranno – sottolinea l’AGIS - portare ad un aggravio delle procedure amministrative inerenti i locali di pubblico spettacolo e dovranno cessare la loro validità al termine dello stato emergenziale”. Tra le misure di sicurezza l’AGIS propone l’installazione di dispenser di soluzioni disinfettanti ad uso del pubblico, la predisposizione di comunicazioni che indichino le corrette modalità di comportamento del pubblico, e l’igienizzazione periodica dei servizi igienici e delle superfici che possono essere toccate dal pubblico e dagli operatori in circostanze ordinarie. Inoltre – sottolinea il documento– si richiede un’incentivazione della vendita di biglietti telematici e previsione di misure organizzative tali da garantire il rispetto del distanziamento interpersonale nella eventuale vendita di biglietti in loco prima dello spettacolo, oltre che un sistema di prenotazione e vendita dei biglietti che garantisca una distribuzione a scacchiera del pubblico come già previsto dal legislatore per la fruizione di mezzi di trasporto collettivi. Opportuna – si legge – una deroga dalle misure di distanziamento per coppie e/o gruppi conviventi, sempre con la raccomandazione al pubblico dell’uso di una protezione del naso e della bocca, così come si rende necessaria la realizzazione all’esterno dei luoghi di spettacolo di corridoi di ingresso delimitati e verifica del mantenimento della distanza di sicurezza nell’eventuale coda.
Rispetto al cronoprogramma di ripresa delle attività produttive, tra le proposte, la rimozione sollecita della sospensione delle attività produttive, con adeguato anticipo rispetto al calendario di riavvio delle attività con pubblico, al fine di consentire la ripresa. “Tale riavvio consentirebbe un progressivo reimpiego delle maestranze e degli artisti, ma in ogni caso dovrebbe essere mantenuta la possibilità di fruizione degli ammortizzatori sociali per le organizzazioni che riterranno economicamente non sostenibile la ripresa delle attività con un pubblico ridotto e/o la gestione delle attività produttive con il distanziamento. Nell’ambito delle misure di sicurezza per le attività produttive – continua il documento – si propone l’applicazione negli organismi dello spettacolo dei protocolli di sicurezza per i luoghi di lavoro per tutti i lavoratori e, ove previsto, il rispetto delle misure di tutela primaria del distanziamento sociale da parte degli artisti ai quali sarà garantita la possibilità di non utilizzare mascherine in relazione alle specificità disciplinari. Per le attività artistiche, nel caso di impossibilità del rispetto delle misure distanziamento congiuntamente all’impossibilità dell’uso di mascherine, si propone l’individuazione di una misura compensativa che preveda un piano di test e monitoraggi periodici sotto vigilanza medica, in attuazione di un protocollo da definirsi a cura di esperti sanitari.
Rispetto a interventi pubblici di sostegno agli organismi per la gestione del riavvio, l’AGIS richiede l’ammissibilità della spesa nella rendicontazione FUS e l’assegnazione di fondi integrativi di emergenza e di fondi specifici per il riavvio e la promozione delle attività che dovranno accompagnare la fase di ripartenza delle istituzioni e delle imprese, che durerà almeno fino alla fine del 2021.
Ad illustrare il documento anche il presidente FEDERVIVO Filippo Fonsatti e il presidente ANEC Mario Lorini. Intervenuti nel dibattito Roberto Andò, che ha sottolineato l’importanza della tutela sia degli artisti che del rapporto con il pubblico che “è pericoloso interrompere per un tempo così lungo”; e Daniele Gatti, direttore d’orchestra e direttore musicale dell’Opera di Roma, che ha lanciato la proposta di una prima riapertura dei teatri, senza pubblico e con una selezione degli elementi dell’orchestra, per riavviare il settore a spettacoli da trasmettere via streaming e in diretta, in modo da restituire, in qualche modo, agli spettatori l’elemento fondamentale dell’essere presente nel momento in cui l’esecuzione avviene.
Nessun commento:
Posta un commento