Certo non siamo, e non saremo mai, al punto che mancherà il pane in Italia, anche se ci siamo andati assai vicino perché la farina ed il lievito mancava in molti negozi all'inizio dell'isolamento. E questo è certamente un bene.
Però, per carità, un paese come il nostro, come l'Italia, settima od ottava potenza economica mondiale, il paese di... e via con la lista delle nostre glorie patrie, un paese come l'Italia non può passare da un'emergenza all'altra, non appena scoppia una epidemia.
Avevamo posti in terapia intensiva insufficienti, perchè negli anni passati tutti quelli che ci hanno governato hanno tagliato nella sanità, a vantaggio dei privati che si sono arricchiti. Poi, con l'acqua alla gola e i molti morti, siamo riusciti a duplicare i posti di terapia intensiva.
In quegli stessi giorni, quando si scopriva che anche l'Italia era stata contagiata, siamo andati a caccia di mascherine, guanti, camici ed altri presidi sanitari per mandare medici ed infermieri in prima linea , ma in sicurezza. E, solo allora, ci siamo accorti che, negli anni, non essendo settori redditizi in tempi normali, avevamo fatto ameno delle scorte e spostato le lavorazioni di quei presidi all'estero. Con la conseguenza che medici ed infermieri sono stati mandati allo sbaraglio, tant'è che hanno pagato un prezzo altissimo: non solo ci hanno curati con abnegazione ma li abbiamo fatti morire.
Poi arrivano i problemi per tutti i cittadini, ai quali si consiglia di evitare gli assembramenti, di lavarsi spesso le mani e di coprirsi bocca e naso con mascherini. Sì, ma dove sono detergenti e mascherine? Introvabili. Negozi, farmacie non disponevano di mascherine e di amuchina. Caccia allora a mascherine e amuchina. Prima che negozi e farmacie vengano rifornite, eco che le mascherine si trovano nei negozi dei cinesi, nelle edicole e nei punti vendita di prodotti per l'igiene della casa. Insomma dapperttutto ci sono mascherine, fuorché dove dovrebbero trovarsi. E il discorso vale anche per l'amuchina. Quando poi si trovano costano cifre esorbitanti, da 'arrembaggio'. E nessuno fa nulla. Arriva Arcuri, il commissario del Governo all'emergenza e promette che da un certo giorno le mascherine saranno vendute , solo che il brav'uomo vuole che siano vendute ad un prezzo calmierato - giusto - ma non calmierato come impone lui, e cioè al punto che a nessuno conviene produrle, perché il prezzo di vendita sarebbe uguale se non addirittura inferiore al costo di produzione. E allora comincia di nuovo la caccia alle mascherine che farmacie e negozi non importano ( a proposito, ma non si era detto che molte aziende italiane avevano convertito le loro linee produttive, sfornare mascherine? Che fine hanno fatto?
Sta di fatto che di nuovo ora non si trovano in giro né mascherine nè detergenti alcolici per le mani, tipo amuchina.
Ma non finisce qui. Da qualche settimana è emersa un'altra emergenza. Ci hanno consigliato di mettere i guanti per uscire, onde evitare contatti con cose e ambienti che potrebbero avere traccia del virus. Anche i guanti sono diventati merce rara. Non si trovano più. Torneranno, ti rispondono quasi ' a sfottò' nei negozi dove chiedi di comprarne.
Ed oltre i guanti anche l'alcool. Insomma qualunque cosa di cui abbiamo bisogno, anche necessità, quando la cerchiamo scopriamo che manca.
Via di questo passo, ci diranno, più avanti, che mancano i pomodori - in verità potrebbe anche accadere nella patria del pomodoro, perchè mancano i raccoglitori - o che mancano vino, olio, acqua. Tutto può succedere, prima che 'tutto finisca bene', come si spera.
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