E ora Giuseppe Conte si rimangia l'ottimismo. Vi ricordate (era il primo di febbraio) quando il premier disse che il 2019 sarebbe stato un anno bellissimo? "Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per una ripresa che continui negli anni a seguire" la sua uscita. Beh, scherzava. Era solo una battuta.
"Ho detto che sarebbe stato un anno bellissimo, ma era una battuta di reazione, mentre molti altri miei discorsi hanno rappresentato la nostra politica economica, discorsi che non possono essere affidati a una battuta". Così il presidente del Consiglio ha spiegato oggi, 10 aprile, arrivando al Consiglio Europea a Bruxelles.
D'altronde le previsioni di (non) crescita certificata dal Def - varato da Palazzo Chigi tra i maldipancia della maggioranza gialloverde - sono impietose: il debito sarà il 132,8% del Pil, che si fermerà al +0,1/0,2% nel 2019. E deficit in rialzo al 2,4%. Insomma, altro che "anno bellissimo". Anche se era solo una battuta...
"Ci auguriamo che la crescita sia anche maggiore. Lo 0,2% tiene conto della congiuntura, di tanti fattori, e anche dell'interlocuzione con Bruxelles. La possibilità di continuare il nostro programma di riforme senza aumentare l'Iva è rimessa alla spending review, che stiamo portando avanti. Stiamo completando l'analisi, confidiamo di portare degli ottimi risultati a casa, anche con una possibile riformulazione delle tax expenditures", un'altra dichiarazione di Conte rilasciata ai giornalisti al suo arrivo nella capitale belga per il Consiglio Ue straordinario sulla Brexit. "Siamo molto determinati a evitare l'aumento dell'Iva, non prevediamo patrimoniali", ha aggiunto.
Mentre in materia di Brexit, il premier ha dichiarato: "Siamo favorevoli ad una proroga della data fissata per la Brexit. Ovviamente una proroga non può essere di un mese o due. Serve una proroga più lunga, ma ne discuteremo con tutti gli altri come è giusto che sia".
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