venerdì 12 aprile 2019

Vado al San Carlo di Napoli. Per la prima volta, nella storia del melodramma e del teatro - il cinema è sporcaccione, si sa- i protagonisti di Butterfly faranno l'amore in scena. Chi vuol venire con me si faccia avanti

Leggo oggi sul Corriere, a firma Valerio Capelli, una intervista a Ferzan Ozpetek, regista turco di origine ormai italianissimo, di nome  quasi impronunciabile  ma di spiccata personalità che al San Carlo realizzerà, dopo essersi affermato al cinema con titoli memorabili, la sua terza regia lirica: Madama Butterfly di Giacomo Puccini. L'opera sarà diretta da Gabriele Ferro ( ormai ottantaduenne,  e da poco convolato a nuove nozze), che fa la spola, ma ancora per poco prima di diradare la sua attività sul podio,  fra le capitali del Regno delle Due Sicilie, Palermo e Napoli.

Il Corriere ha titolato 'Butterfly sfacciata'. A noi è bastato quel titolo per farci venire la voglia di correre a Napoli per non perdere questa nuova Butterfly, secondo Ozpetek, ambientata negli anni Cinquanta dello scorso secolo, quando secondo la sua regia, le giapponesine si sarebbero 'svegliate' e si giocano gli uomini come vogliono. 

Chi comanda è lei, e Pinkerton è  la sua  vittima - all'incontrario di quel che  abbiamo sempre saputo e capito dell'opera di Puccini; e lei, oltre che dominatrice, è anche una specie di maniaca sessuale che,  una volta preso fra le grinfie il povero Saimir Pirgu ( Pinkerton) non lo molla fino a quando...  non lo fanno in scena. 'I due protagonisti faranno l'amore in modo realistico in scena. Una scena al massimo dell'indecenza' - dichiara il regista. Lo faranno davanti a tutti ed anche alla fedele cameriera Suzuki, innamorata di Butterfly, ovvero Cio Cio San, per farle capire che 'non c'è trippa per gatti'.
 In platea ci saranno quattro sosie di Cio Cio San.
Perchè vogliamo non mancare alla Butterfly  turco/napoletana?  Non tanto per la parte musicale che, conoscendola bene, da Gabriele Ferro non ci attendiamo novità, quanto per vedere come si fa 'sfacciatamente' l'amore in pubblico, su un palcoscenico;  e per renderci conto di persona se  alla fine dell'atto,  a seconda degli esiti, il pubblico napoletano reagirà come sa: 'Pikkertòn è megl'e  Pelè'!

 Chi vuol venire con me a Napoli, si prenoti, scrivendo a questo stesso blog. Organizzerò il viaggio e poi, finita l'opera, turti in pizzeria! 

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