mercoledì 10 aprile 2019

Debuttanti purché note, alle Europee per i Cinquestelle; capoliste, tutte donne. E' il teorema di Di Maio per le prossime Europee. Ma le donne si sfilano

M5S nel caos per le candidature alle Europee. L'idea di Luigi Di Maio di candidare cinque donne come capilista, così come fece Matteo Renzi nel 2014, stenta a prendere corpo.
La base del Movimento scalpita contro "le nominate" e, al momento, l'unica certezza arriva dal Nordovest, dove dovrebbe scendere in campo l'assessore della giunta Appendino, Paola Pisano, anche se pure qui non mancano i mugugni. Niente da fare per Luisella Costamagna e per Licia Colò che hanno declinato l'invito a candidarsi così come il pm antimafia Nino Di Matteo. Ma è sulle capilista che Di Maio non intende indietreggiare anche se lo schema iniziale (Pisano nel Nordovest, Colò nel Nordest, Costamagna al Centro, Ferrara al Sud, Argentati o Cocchiara nelle Isole) sembra essere saltato. Il Sud è in rivolta e, in particolare in Sicilia dove i grillini hanno lanciato hashtag #NonAbbiamoBisognoDiNominati e, così, persino l'agronoma Argentati e l'ingegnere aerospaziole Cocchiara sembrano pronte al ritiro. Nel collegio Sud dovrebbe presentarsi l'uscente Laura Ferrara ma i sostenitori di Castaldo e Corrao non si arrendono e, come rivela il Messaggero, vorrebbero affossare anche quella candidatura.

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