La Giunta regionale guidata da Catiuscia Marini vada avanti, ma metta il turbo e cambi marcia su quattro o cinque temi. Sanità e liste d'attesa, lavoro, innovazione nei rapporti tra politica e gestione, politiche ambientali". A dirlo è il deputato Dem Walter Verini nominato commissario del Pd dell'Umbria dopo la tempesta che ha investito la sanità e i vertici del partito. "Non possiamo e non vogliamo rassegnarci a consegnare questa regione alla Lega", afferma in un'intervista all'ANSA. Dopo avere comunque sottolineato "non formalmente" come sia "bene che la magistratura vada fino in fondo". "Abbiamo - aggiunge - piena fiducia. E auspichiamo che le persone coinvolte possano dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati".
"Non ci si può rassegnare al declino" afferma ancora Verini, politico di esperienza e già braccio destro di Walter Veltroni. "Anche perché - aggiunge - l'alternativa sono Salvini e i 5 Stelle che con il Governo nazionale stanno portando il Paese alla rovina".
Il parlamentare non si nasconde tuttavia che quella del cambiamento del Pd in Umbria sia una questione ben presente a prescindere dall'indagine sulla sanità. "Il tema di un profondo rinnovamento di questa regione già c'era - dice -, altrimenti non avremmo perso città come Perugia, Terni, Spoleto, Todi, Montefalco, Amelia e altre, ma anche alle politiche cinque collegi uninominali su cinque. Il 'sistema umbro' ha però dimostrato in passato di poter garantire una qualità di vita e di sviluppo sopra alla media e anche oggi diamo segni evidenti di buongoverno e qualità. Ma tutto ciò non ci deve impedire di vedere crepe, ritardi, chiusure e autoreferenzialità. Assolutamente non dobbiamo chiuderci in noi stessi e rassegnarci a perdere la regione nelle elezioni in programma nel 2020. Servono al nostro interno forme di cambiamento anche radicali, come già successo in passato, quando la sinistra dette le sue migliori prove. Con coraggio e visione".
Secondo Verini, però, "da tempo l'Umbria arranca". "Ma allo stesso tempo - prosegue - vediamo la Lega e il M5s rovinare l'Italia e città come Terni e Roma solo per fare alcuni esempi. C'è esigenza di cambiamento ma o la raccogliamo noi o arriveranno altri che porteranno allo sbando terre civili e dove la coesione sociale non è una parola, ma un fatto".
Per questo il commissario chiede alla Giunta Marini di "mettere il turbo" su alcune questioni. "Serve un cambio di passo sul tema del lavoro - sostiene - anche se è evidente che manca del tutto il sostegno del Governo nazionale. Se il ministro Luigi Di Maio manda un funzionario al Tavolo per l'Ast questo dice tutto. Servono poi misure d'emergenza sul tema delle liste d'attesa della sanità. In questo ambito l'Umbria ha grandi eccellenze ma vanno spazzate via dalla gestione tecnica la politica e ogni tipo di consorteria. Servono poi segnali sul ciclo dei rifiuti e sulla sostenibilità ambientale. C'è inoltre da affrontare la questione della desertificazione industriale della fascia appenninica e un progetto speciale, di respiro per l'area del Lago Trasimeno. E con coraggio dobbiamo bruciare le tappe - conclude Verini - per costruire esperienze comuni e progetti concreti tra Umbria, Toscana, Lazio e Marche".
"Insomma - conclude Verini - dobbiamo reagire per non condannarci ad essere ceto politico-amministrativo ma classe dirigente. Ce la dobbiamo e ce la possiamo fare perché abbiamo fatto e stiamo facendo sia in Regione che nei comuni cose importanti, ma dobbiamo essere impietosi con i nostri limiti, i nostri errori, i nostri ritardi".
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