La Rai ha deciso la chiusura definitiva del canale dedicato h24 al cinema, Rai Movie, e del canale dedicato alle fiction italiane, alle serie e ai film tv, Rai Premium
Il nuovo piano industriale della Rai, firmato dall’amministratore delegato Fabrizio Salini, prevede la chiusura dell’unico canale free di Cinema della Rai, Rai Movie, e del canale dedicato alle fiction, serie tv e film tv, Rai Premium.
Ancora non è chiaro ma, in seguito alla cancellazione delle due emittenti, dovrebbe essere inaugurato un nuovo canale, tale Rai 6, interamente dedicato al pubblico femminile – una sorta di corrispettivo di La5 di Mediaset. Cambio di rotta, invece, per Rai 4, che diverrà un canale tematico, rivolto al pubblico maschile.
Le offerte dei due canali erano veramente ampie. Rai Movie mandava in onda circa 14 titoli al giorno, con un totale di 5150 film – di cui 2481 italiani – trasmessi solo nel 2018. Non solo, sempre nello stesso anno, il canale di cinema ha raggiunto circa l’1,24% di share in prima serata, mentre Rai Premium l’1,18%.
Se la chiusura dei due canali dovesse risultare effettiva potrebbe anche presentarsi un problema a livello giuridico, posto dal Decreto Franceschini nel 2017, che prevede un sostegno al cinema italiano, da parte del servizio pubblico, tramite una quantità di film da trasmettere in tv – assolta precedentemente da Rai Movie.
MONTA LA PROTESTA
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Rai Movie e Rai Premium sono pronti a chiudere i battenti e sui social impazza la protesta dei telespettatori, che chiedono ai vertici di Viale Mazzini di ripensarci. La notizia è stata riportata da diverse testate, tra cui il Corriere della sera. Secondo alcuni dati diffusi da Il Giornale i due canali destinati alla chiusura costano insieme circa un milione all'anno, ma producono incassi pubblicitari per circa 30 milioni. Nonostante questo, la scelta è legata al fatto che Rai Movie e Rai Premium sono "caratterizzati da limitata audience e scarsa profilazione del pubblico".
Alle proteste dell'Usigrai, che si appella "all'amministratore delegato Fabrizio Salini affinché ci ripensi" perché significherebbe "consegnare una fetta di pubblico alle tv a pagamento e alle nuove piattaforme", si uniscono quelle dei telespettatori in rete.
Alle proteste dell'Usigrai, che si appella "all'amministratore delegato Fabrizio Salini affinché ci ripensi" perché significherebbe "consegnare una fetta di pubblico alle tv a pagamento e alle nuove piattaforme", si uniscono quelle dei telespettatori in rete.
#NonChiudeteRaiMovie e #SalvaRaiMovie sono solo alcuni degli hashtag che circolano sui social, trainando la protesta. Una petizione su Change.org - rilanciata sui social anche dall'attore Alessandro Gassman - vuole spingere a un ripensamento. Conta già diecimila firme, l'obiettivo fissato: "Increduli e incapaci di capire le illogiche politiche dei vertici Rai, chiediamo a gran voce un dietro front degli stessi".
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