giovedì 11 aprile 2019

Malanni nel teatro d'opera, dall'Opera di Budapest alla Scala

Cominciamo dall''Ungheria, il paese dove comanda un amico di Salvini, Orban. All'Opera di Budapest da molti mesi si rappresenta Porgy and Bess di Gershwin,ma con una scelta anomala, che solo dopo molto tempo è uscita dai confini ungheresi. I 28 cantantiattori sono tutti di pelle bianca- e  a questo in un paese normale nessuno avrebbe fatto caso, ma con un razzista al governo,  il particolare del colore della pelle dei cantanti non è affatto casuale.
 Richiesto di spiegare la scelta, il direttore del teatro, 'orbaniano' - manco a dirlo, altrimenti lo avrebbero sostituito - ha risposto, con la faccia di...  testualmente: "dove avrebbero trovato in Ungheria 18 'neri'- lui ha sicuramente detto 'negri' - dei 28 cantanti/attori ? Ha ragione i neri- o 'negri' per il direttore dell'opera -  sono tutti scappati dall'Ungheria. E mai e poi mai, neppure per un'opera 'nera'  vi avrebbero fatto ritorno.

 In Ungheria dilaga il razzismo, a Milano uccide lo smog. E' accaduto che il tenore Marcelo Alvarez, dopo la prima (31 marzo) di Manon di Puccini, alla Scala, abbia dovuto dichiarare forfait, per una brutta laringite causata dallo smog, e dalla quale ancora non si è rimesso. Il caso Alvarez potrebbe creare problemi ai cantanti che reputano, a ragione, la Scala un teatro nel quale 'per esistere' nel mondo della lirica, occorre cantare. Salvo poi ad essere decimati dallo smog.

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