Ai primi di maggio, l'8 per la precisione - 'unica data a Roma', sottolinea la pubblicità - Gardiner con gli English Baroque Soloist e il Monteverdi Choir e solisti di canto, esegue a Roma, per Santa Cecilia, Semele , 'dramma per musica' di Haendel, in forma semiscenica.
La settimana scorsa, sull'ultimo numero del Trovaroma, campeggiava su doppia pagina la pubblicità del concerto-rappresentazione. Sulla pagina di sinistra, fondo nero, la locandina con i nomi degli interpreti, su quella di destra, che è quella preferita dai pubblicitari per la sua maggiore visibilità, a tutta pagina, una donna ripresa di spalle, nuda, che trattiene davanti all'altezza del seno, un telo che le lascia scoperta tutta la schiena fino all'attaccatura del sedere, in parte coperto.
Un figura che si immagina più adatta a pubblicizzare un evento del settore hard, piuttosto che un' opera o oratorio che racconta una vicenda amorosa della mitologia - Zeus innamorato di Semele, che partorisce Bacco, ma poi viene ridotta in cenere dal suo stesso amante, quando Lei chiede che si manifesti nelle sue reali sembianze. Trasgressiva quanto si vuole, ma certamente non hard, e comunque trasgressiva e hard come può essere la storia di amore e passione fra una fanciulla ed il capo degli dei.
Se non siamo riusciti a farvi immaginare il corpo sinuoso della modella che dovrebbe portare pubblico all'Auditorium, pensate alla famosa foto di Man Ray, 'Le violon d'Ingres' che ritrae una modella nuda di schiena, sulla quale aveva dipinto le due 'effe' degli archi. Tanto era pudica e priva di ogni richiamo sexy la modella di Man Ray, semmai ironica, quanto eccessivamente allusiva quella della pubblicità di Sermele.
Senza voler essere bacchettoni, serviva?
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