giovedì 18 aprile 2019

Salvini, per TIME, è uno dei 100 uomini più PERICOLOSI della terra. E lo sprezzo del pericolo è lo sport più praticato dagli elettori

L'americano TIME lo ha messo accanto a Maduro, Trump, Haftar, Kim, e 95 altri pericolosi esponenti mondiali. Naturalmente per l'Italia SALVINI non è l'unico PERICOLO, perchè c'è anche Messina Denaro, purtroppo latitante da anni, ed anche DI MAIO - ma lui per inettitudine, e TONINELLI, per stupidità conclamata.

Qualche dubbio hanno avuto  a TIME per Berlusconi, ma poi si è considerato che il leone di un tempo ha gli artigli spuntati  e un filo di voce appena che non gli permette neanche di ruggire a dovere, e perciò lo si è tenuto fuori. 

Nella redazione di TIME, poi, si sono chiesti se nell'elenco dei 100 'più pericolosi', per la parte italiana, dovessero  includere anche  Virginia RAGGI, sindaco di Roma, a causa del 'sacco' della città  di cui è responsabile, ma poi hanno pensato di tenerla fuori perché  Lei era semmai pericolosa prima di salite al Campidoglio, ora il 'sacco di Roma' è compiuto ed altro di altrettanto dannoso non può fare. 

Un ultimo dubbio, è stato se mettere nell'elenco dei 100  più pericolosi casi del pianeta, anche una città,  nella fattispecie Roma, nel caso in cui il pericoloso Salvini, dovesse prendere il posto della Raggi, sempre più in bilico sulla poltrona del Campidoglio ed in procinto di  ritirarsi a vita privata. Ma poi hanno concluso che, avendo messo in guardia del grave pericolo che l'Italia corre con Salvini sul terreno, gli elettori non gli avrebbero permesso un simile sfregio, il secondo consecutivo per una città che è sopravvissuta da millenni, resistendo ad orde di barbari e conquistatori.

 Il vero e più grave pericolo per l'Italia è, come giustamente sottolinea TIME, Matteo Salvini, che  ogni giorno dà segni di incarognimento, mai di resipiscenza.

Fra gli ultimi fatti che hanno convinto TIME a segnalarlo, vi sono:  

-la negazione della guerra in Libia - secondo Salvini, i 200 morti, oltre  i 1000 feriti e  i 25.000 in fuga da Tripoli e dalla Libia, non sono una guerra, ma poco più di  un dopopartita fra squadre cittadine litigiose  con tifosi accalorati forse facinorosi; 

-la chiusura  delle frontiere dell'Italia  a chiunque voglia venirvi, con la serrata dei porti e l'interdizione degli spazi aerei, decisione che ha irritato i vertici militari e lo stesso ministro della difesa; 

-la negazione dell'aumento dell'IVA, mettendosi contro anche al ministro dell'economia del suo stesso governo, ed infine:

-l'allargamento e potenziamento dei poteri dei prefetti, promossi a 'podestà' di fascistissima memoria, a danno dei sindaci - eletti dal popolo, al contrario dei prefetti - per mascherare la sua incapacità di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico nelle nostre città.

In questi giorni, ascoltando qualche volta quel comico collega che in tv 'canta fuori dl coro'  viene il dubbio che ce l'abbia con quelli che considera suoi avversari politici, mentre sono ora al governo. Ogni cosa che lui va lamentando è da ascrivere alla incapacità del governo in carica e, nella quasi totalità dei casi, a Salvini, suo compagno di partito  o 'di merenda'. Ogni giorno ci canta le cose che in Italia non vanno, con una predilezione per i disordini di massa e  i comportamenti  fuorilegge di singoli - con insistenza spropositata sui migranti, come fosse allergico al colore della pelle appena più scuro del suo - dimenticando che al governo ci sono gli amici suoi, ai quali spetterebbe di provvedervi.

Un errore assai simile compiono tanti cittadini elettori, i quali, evidentemente sottovalutando il 'rischio' Salvini, lo applaudono come fosse il salvatore del paese, mentre lui  vi sta  seminando odio e disordine per esser poi acclamato dagli ignari e ciechi elettori come l'uomo della provvidenza.

Attenti al lupo Salvini: come si fa a non accorgersi di quale grave  pericolo egli costituisca, nonostante che non si mascheri da agnello e giri con il suo vero volto? 

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