Per onorare l’artista, il poeta, il regista, il pittore, l’uomo che conteneva tanti talenti, il contemporaneo più amato e conosciuto nel mondo della celluloide e della cultura, la città di Padova, prima in Italia, ha dato il via alle celebrazioni per tale ricorrenza con la mostra “Verso il centenario. Federico Fellini. 1920-2020” che si tiene ai Musei Civici agli Eremitani, fino al 1° settembre 2019.
Curata da Vincenzo Mollica, Alessandro Nicosia e Francesca Fabbri Fellini, l’esposizione è promossa dall’assessorato alla Cultura di Padova con il patrocinio del ministero per i Beni e le attività culturali. È organizzata e realizzata da C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare) con la collaborazione di Rai e Rai Teche e si avvale di prestatori pubblici quali l’Archivio centrale dello Stato di Roma, l’Archivio Cinemazero Images di Pordenone e il Csac dell’Università di Parma. Ad essi si aggiungono i numerosi prestatori privati.
Evidenziando l'eclettismo e la versatilità del maestro, caratteristiche che lo hanno elevato al rango di mito, l’esposizione non segue il classico percorso cronologico, ma si snoda nell’avvicendarsi di temi che evocano e raccontano i molti mondi da lui creati, al fine di suscitare delle suggestioni che possano coinvolgere ed emozionare il visitatore che entrerà nel mondo magico di Federico Fellini. Un corpus unico che riunisce ogni sorta di materiale prodotto da Fellini o che lo riguardi: copioni, contratti, lettere, fotografie, di scena e di vita privata, manifesti e locandine, oggetti di scena, costumi, libri da lui posseduti o a lui dedicati.
Sono in mostra oltre 160 disegni a firma del regista a testimonianza di un talento febbrile che, anche fuori dal set, lo portava a fare schizzi e giochi, quasi fosse un gesto di scrittura automatica. Per la prima volta, in una sala speciale della mostra, vietata ai minori, viene presentata una serie straordinaria di disegni erotici realizzati da Fellini negli ultimi anni della sua vita, tra il 1991 e il 1992. La serie - denominata Erotomachia, ovvero “Battaglia d’Amore” – rappresenta secondo l’ironica ottica felliniana, l’archetipico combattimento tra l’Uomo e la Donna.
Non mancano i manifesti originali dei suoi film, da "Amarcord" a "I Vitelloni", da "La strada" al "Satyricon", oltre ad un centinaio di foto di scena e ad alcuni costumi. Tra i vari manufatti sarà inoltre visibile al pubblico la grande testa di cartapesta del film "Satyricon" e il modellino della nave del film "E la nave va".
Una sezione speciale è dedicata al film "Casanova" del 1976 che contiene, accanto a manifesti, fotografie e figure realizzate in cartapesta, oltre 15 tra i sontuosi costumi, la cui accurata fattura valse il Premio Oscar nel 1977 a Danilo Donati.
Non si può inoltre conoscere Fellini senza indagarne anche la sua parte più intima e privata. Accanto ai libri posseduti dal Maestro, troviamo per la prima volta anche le lettere scritte da lui a Giulietta Masina, grande amore della sua vita. Particolarmente toccante è una di esse: quella lasciata prima dell’intervento sul comodino della stanza in ospedale.
Un’occasione importante per far conoscere al pubblico il percorso di Fellini e della sua opera, che ha conquistato l’immaginazione di tutti popolandola di figure e atmosfere poetiche che una volta entrate nella nostra mente non la lasceranno più: “Non c’è fine. Non c’è inizio. C’è solo l’infinita passione per la vita”.
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