mercoledì 24 aprile 2019

Quel licenziamento non s'aveva da fare



 Dal Giornale della Musica  online. 

Non finirà in tribunale la disputa fra Daniele Gatti e l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam seguita al brusco licenziamento nello scorso agosto del direttore milanese per le presunte molestie a orchestrali. I legali delle due parti hanno raggiunto un accordo amichevole e concordato un comunicato congiunto dopo “consultazioni costruttive”. 
Nella sostanza il licenziamento rimane confermato ma l’orchestra esprime gratitudine al maestro Gatti per la sua guida artistica e per il suo contributo al mondo della musica classica. Afferma, inoltre, che Gatti resterà parte importante del lascito artistico dell’orchestra oltre a essere ricordato per sempre come suo settimo direttore musicale. Infine, come segno concreto di apprezzamento, l’Orchestra del Concergebouw annuncia la pubblicazione di tre registrazioni in edizione speciale con la direzione di Gatti: si tratta della Salome di Richard Strauss e della Sinfonia n. 1 di Gustav Mahler (sia in CD che in DVD) e della Sinfonia n. 9 di Anton Bruckner (solo in CD). 
Concluso l’accordo (sulla cui consistenza finanziaria è stata mantenuta la più totale riservatezza), le due parti annunciano che non vi saranno ulteriori comunicati congiunti e che è ora per entrambi di guardare al futuro. Insomma, per Gatti e la Concertgebouw le strade si separano definitivamente. 

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Risulta sempre più chiaro che il licenziamento in tronco di Daniele Gatti dall'incarico di direttore del Concertgebouw non aveva sufficienti motivazioni.
L'istituzione olandese, in procinto di compiere tournées ( autunno 2018,  primavera 2019) negli USA, allarmata dalla serie di denunce di donne per molestie subite, dopo la pubblicazione sul 'Washington Post'  delle denunce per avances di due cantanti contro Gatti - i fatti risalivano ad una ventina e più di anni prima, quando Gatti e le due cantanti erano davvero giovincelli -  temette che quelle denunce,  assolutamente non gravi e tutte da provare, avrebbero potuto danneggiare la tournée, quando non addirittura farla saltare. 

E così  i dirigenti del Concertgebouw dissero di aver raccolto lamentele di orchestrali donne su comportamenti  non idonei di Gatti - nulla a che fare con denunce di carattere sessuale, come hanno dichiarato in seguito; denunce inventate per non avere problemi e correre comunque rischi nelle tournées americane, non c'è altra spiegazione - ricorsero al licenziamento in tronco del direttore (il 2 agosto  2018), che si è sempre opposto ritenendosi ingiustamente accusato.

 Tale licenziamento, se ha rappresentato una manna per l'Opera di Roma che ha avuto così Gatti come direttore musicale - incarico che in altri tempi aveva sempre educatamente rifiutato - ha danneggiato enormemente il direttore , costretto - a nostro avviso- ad inventarsi motivi di salute inesistenti per disdire (diciamo così, per anticipare alcune istituzioni europee che, a seguito del licenziamento, avevano disdetto gli impegni di Gatti) concerti già fissati per la primavera estate di quest'anno, mentre in Italia dirige quasi ogni giorno ( dunque di salute sta bene!) fino all'accordo trovato. Sul quale ha anche influito  la pubblicazione, autorizzata da Gatti, di  registrazioni discografiche effettuate durante gli anni di permanenza ad Amsterdam.

Naturalmente non è stato reso noto il protocollo di accordo, che senz'altro prevede per il Concertgebouw il pagamento di qualche penale, che speriamo onerosa per gli olandesi, e da parte di Gatti l'impossibilità di rimettere piede nell'orchestra che ha diretto magnificamente per qualche anno.

 Nei prossimi giorni - come abbiamo scritto qualche settimana fa  - Pappano dirigerà ad Amsterdam, proprio quando Gatti dirigerà a Roma l'Orchestra di Santa Cecilia. E'  una semplice coincidenza che l'annuncio dell'accordo  sia avvenuto alla vigilia di questi due singolari appuntamenti? ( P.A.)

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