Se per Di Maio, Verona è una città di sfigati e fanatici solo perché ha ospitato il Congresso della famiglia, allora lo invito a non venire a Vinitaly». Firmato Federico Sboarina. Al termine del «World Congress of Families» il sindaco di Verona si sfoga contro il vice premier e i suoi commenti. «Di Maio può andare da un’altra parte a fare la sua passerella elettorale, visto che la città è la stessa che lui ha insultato - ha continuato -. E il Comune di Verona che ha co-organizzato il congresso è lo stesso che è socio di maggioranza in fiera». Poi la stoccata finale: «Se esistesse il Daspo urbano per le offese arrecate, a Verona Di Maio lo rischierebbe».
Nei giorni del congresso di Verona il Movimento 5 Stelle aveva fortemente criticato la kermesse bollandola come «un ritorno al Medioevo». Al termine della manifestazione Sboarina rompe il silenzio: «Finora, non ho detto nulla perché, da sindaco, avevo questioni più importanti. Sul Congresso è stata costruita una enorme macchina del fango, un preventivo processo alle intenzioni. Nessun relatore imbarazzante e nemmeno nessuna caccia alle streghe», assicura.
La replica grillina, con toni per nulla morbidi, è affidata a Mattina Fantinati, sottosegretario alla Pubblica amministrazione: «Purtroppo le dichiarazioni del sindaco di Verona Federico Sboarina mostrano quanto l’uomo sia totalmente scollegato dalla realtà». Il sottosegretario ha ribadito quindi che «Di Maio è stato invitato da Veronafiere ed è atteso dai tanti operatori del settore vitivinicolo e sarà presente non per le passerelle, ma per parlare concretamente di export e investimenti. Consiglio a Sboarina, che da mesi non sentiamo fiatare su nessuna delle grandi questioni che gravano su Verona, di tornare a occuparsi della sua passione calcistica a tempo pieno, unico argomento che sembra risvegliarlo da un torpore a cui sta condannando tutta l’amministrazione Comunale».
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