“I giornali dei prenditori editori ormai ogni giorno inquinano il dibattito pubblico e la cosa peggiore è che lo fanno grazie anche ai soldi della collettività”, si legge nel post dal suo profilo Facebook. “In legge di bilancio porteremo il taglio dei contributi pubblici indiretti e stiamo approntando la lettera alle società partecipate di Stato per chiedere di smetterla di pagare i giornali (con investimenti pubblicitari spropositati e dal dubbio ritorno economico) per evitare che si faccia informazione sui loro affari e per pilotare le notizie in base ai loro comodi”.
Lo spunto per il post pubblicato è la notizia di Repubblica.it che vedrebbe il reddito di cittadinanza ‘ridotto’ a mini-sussidio di 300 euro per 4 milioni di persone.
“Questo non è giornalismo – attacca ancora Di Maio – è solo propaganda per difendere gli interessi di una ristretta élite che pensa di poter continuare a fare il bello e il cattivo tempo. Non sarà più così. Il nostro Paese ha bisogno di un’informazione libera e di editori puri senza altri interessi che non siano quelli dei lettori”.
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