Chiediamo scusa a Teresa Procaccini per quel che scriveremo. Scusa preventiva, anche se non necessaria, perché sappiamo che potrebbe dispiacersi a leggere, se mai le capiterà, questo nostro appunto, come una pugnalata alle spalle, perché inflitta ad una conterranea che molti anni fa frequentavamo e della quale abbiamo sempre apprezzato il garbo ed anche la dottrina musicale, oltre che la pudica ma encomiabile modestia della persona.
Si da il caso che il suo nome sia ricomparo nel cartellone di un festival che si svolge ad Asolo, ' Festival del viaggiatore', per volontà del suo direttore artistico, Emanuela Cananzi. La quale chiama a raccolta per una scoperta sensazionale intenditori e non, ai quali presenta - citiamo letteralmente le sue parole - ' lo straordinario talento e personalità fuori dal comune di Teresa Procaccini, di certo la più grande compositrice di musica sinfonica che l'Italia si vanti di possedere'.
Ora qui chi mostra di avere seri problemi non è la Procaccini, che di mestiere ha sempre fatto la compositrice e l'insegnante di composizione, ma la direttrice artistica del festival, Emanuela Cananzi, che non sa quel che dice. Perchè certamente Teresa Procaccini è una compositrice, ma la più grande compositrice di musica sinfonica ecc.. ci sembra esagerato, anzi fuori misura e fuori di ogni grazia di dio. Lei e Irma Ravinale, amica-nemica, defunta, dal punto di vista professionale, hanno avuto un ruolo maggiore nella formazione di giovani musicisti che nella composizione.
Manco a dire che Lei, come ad esempio la Gubaidulina, scoperta in ritardo e fatta oggetto di una quasi venerazione al pari di Arvo Part o di Gorecki, abbia sofferto l'ostracismo per ragioni politiche, sebbene la frangia avanguardistica del secondo dopoguerra, con a capo l'ideologi PCI Luigi Pestalozza abbia imposto la linea che non era quella della Procaccini. Perché se è vero che tale frangia abbia emarginato anche altri musicisti fra cui Nino Rota, non c'è dubbio che Rota resti un musicista originale e di valore superiore, non c'è dubbi, e Teresa non ce ne vorrà, anche a Lei. E dunque Rota è sopravvissuto ai diktat di Pestalozza & Compagni.
La Cananzi prima di sparare certe stupidaggini - che sinceramente ci offendono e hanno scatenato questa nostra reazione che colpisce indirettamente ed ingiustamnte una nostra vecchia amica e conoscente, Teresa Porcaccini - si documenti.
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