Da mesi, esattamente da quando siede al Viminale, Bullo-Salvini va evangelizzando le contrade italiane con il suo 'Prima gli Italiani', sulla scorta dell'identico credo del suo amico Trump. A differenza del quale, Bullo-Salvini non può imporre dazi, ridiscutere accordi di scambi commerciali, fare la voce grosse in campo economico, perchè - come si dice a Roma - 'non se lo cacarebbe nessuno'. E per questo lui punta sull'unico tema sul quale trova a seguirlo la 'ggente: i migranti. Lotta agli irregolari (che nel frattempo sono aumentati - chissà perchè, chissà come - mentre lui aveva promesso rimpatri ed altre menate irrealizzabili); fine della pacchia per quanti lucravano sui migranti, un vero e proprio business illegale ma legalizzato; carcere per gli scafisti. Mentre si ha notizia di nuovi frequenti sbarchi a Lampedusa, seguendo la rotta che parte alla Turchia e non dalla Libia, vigilata dalle truppe salviniane.
L'unico risultato ottenuto è stato il sequestro di navi della Marina italiane e 'carcere a bordo' dei migranti soccorsi in mare. Per ora il suo 'Prima gli Italiani' è tutto qua.
Quando poi la magistratura lo ha indagato per sequestro di persona, a proposito della Nave Diciotti, ancorata nel porto di Catania alla quale era stato vietato dal suo ministero di sbarcare i migranti , la sua risposta è stata 'venite a prendermi, non ho paura, i magistrati sanno dove sono'. Io vado avanti.
Qualche giorno dopo, una volta risolto, con mediazione del Vaticano, il 'Caso Diciotti', gli arriva in busta chiusa una lettera della Procura di Palermo che gli comunica che è indagato. E lui lui sapete già cosa ha fatto: ha aperto la busta, facendosi gioco della magistratura, lui ministro dell'Interno del Governo della Ballerina-Conte, in diretta tv, l'ha letta, l'ha appesa nel suo studio del Viminale, ma ha aggiunto: 'io sono stato eletto dagli Italiani, i magistrati no', quindi tutti i cittadini sono miei complici perchè da loro ho avuto il mandato di eliminare la piaga dei migranti. Gli 'Italiani sono con me'. E della lettera, 'in pratica: 'me ne frego'. I suoi sodali di governo gli hanno fatto notare che questo suo attacco alla magistratura è fuori posto. Che, vuole rinverdire i fasti 'berlusconiani' della cosiddetta 'seconda repubblica', quando la magistratura era attaccata quasi giornalmente, accusata di 'uso politico della giustizia'? E lui avrebbe fatto marcia indietro, dicendo che non attacca i magistrati neanche quelli che lo stanno indagando. Falso, perchè a lui non è mai arrivata nessuna esortazione di Di Maio, e lui non ha mai cambiato parere nè lo cambierà, e continua a pensarla come ha gridato in tv.
Negli stesi giorni a Palazzo Chigi si è presentato un compatto terzetto pentastellato, con cartelli sui quali si reclamizzava l'ultimo prodotto della Ditta 'Conte-Salvini-Di Maio'. Il disegno di legge 'Spazza Corrotti', nel quale è previsto il Daspo per coloro i quali commettono reati contro la pubblica amministrazione, per i quali sono previste condanne oltre i due anni. Mancava a questa sceneggiata Salvini, il quale è stato la prima vittima di questo 'Daspo' voluto dal governo del cambiamento di cui fa parte, ma che in questo caso segna un punto a favore dell'ala pentastellata e pone un altolà al Bullo di governo.
Lui è stato eletto, i magistrati no. Vero. Ma Bullo-Salvini sa che gli elettori, non è raro che eleggano anche dei coglioni? Detto in maniera più scolastica: degli inetti od anche degli eversori? E gli elettori nel quale caso che fanno? Quando se ne accorgono li combattono, che è ciò che in molti ormai sperano e si augurano per il nostro Paese.
Ma Bullo-Salvini in questa sua rapida esclation muscolare è andato ancora oltre, facendo sfoggio di cultura biblica: 'Temete l'ira dei giusti'. Che tradotto significa. io sono giusto e se mi incazzo sono guai per voi. Come se i guai non ci siano già, nonostante che la sua incazzatura non sia al massimo grado.
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