lunedì 3 settembre 2018

Il 'Prima gli Italiani' dei politici del cambiamento

Bullo-Salvini va ripetendo da tempo, scimmiottando il suo omologo americano Trump, che di 'America first' ha fatto il motto della sua presidenza, 'Prima gli Italiani'.

Quando arrivano i migranti, a  bordo delle navi della nostra marina, Bullo-Salvini, facendosi scudo del suo 'prima gli Italiani', vieta di sbarcarli anzi di attraccare in qualunque porto italiano, perché 'prima gli Italiani'.

Quando manda la forza pubblica a sgomberare i campi nomadi che, per le condizioni in cui sono tenuti, rappresentano una piaga delle nostre città, si occupa affatto di dover sbattere quei poveri crsiti, perché lui tiene 'prima agli Italiani'.

 Adesso ha fatto emanare al suo capo di gabinetto al Viminale un decreto rivolto a tutti i prefetti perché censiscano e, a stretto giro, svuotino tutte le case occupate, mandando a casa gli occupanti che non ne hanno diritto, perché occorre prima tener presente le esigenze degli italiani senza casa. Prima gli Italiani. Ci aspettiamo che svuoti anche il palazzone nei pressi della Stazione termini a Roma, occupato da anni da militanti di Casa Pound che vi hanno stabilito il quartier generale e occupato anche come unità abitative ecc...

Imnanzitutto vorremmo ricordare a Bullo-Salvini che l'Italia, con tutto liaffetto che nutriamo verso il nostro paese, non è l'America, e che la posizione di forza  da cui muove Bollo-Trump, non può essere assunta anche da Bullo-Salvini, ammesso naturalmente che Bullo-Salvini si renda conto della profonda differenza.


Adesso si viene a sapere che se la magistratura  condannerà la Lega a pagare quei 49 milioni di Euro che ritiene ingiustamente percepiti dallo Stato e spesi chissà come. certamente non secondo legge, Salvini cambierà nome alla Lega  facendo da essa nascere un nuovo soggetto politico, ed ha già pronto il nome: Prima gli Italiani'. Per sfuggire alla scure della magistratura.
Questo cambio da casacca, solo di casacca, di Bullo-Salvini ci sembra molto simile a ciò che fece Zonin dopo il crac della banca veneta che presiedeva: intestò tutti isuoi beni ai suoi famigliari, per risultare quasi nullatenente quando la Finanza avrebbe bussato al cancello della sua magnifica villa per  sequestragli i beni da restituire ai correntisti e clienti truffati.
 Bullo-Salvini, che crede ormai di poter fare qualunque cosa anche  contro le leggi, perchè acclamato dal popolo elettore come salvatore della patria, cambia nome alla Lega per non restituire i soldi pubblici rubati, dal suo movimento.

 Che Bullo-Salvini si creda superiore anche alla stessa legge lo conferma il'Caso Foa' ossia la presidenza della Rai. Foa, per volontà del bullo, deve essere il presidente della Rai e non ci sono nè santi nè madonne che lo facciano recedere dalla sua imposizione, come  se la Rai fosse proprietà sua, dove comanda lui. La bocciatura della Commissione di Vigilanza non basta, lui è superiore. Insiste ancora oggi sul nome di Foa, lasciando il Cda Rai da mesi senza presidente, e prospetta, spinto dagli alleati, una soluzione che forse potrebbe avere anche l'assenso di Berlusconi, che sulla tv ha non uno  ma molti nervi scoperti. E' questo il cambiamento che gli Italiani, che vengono prima di tutti, ma non prima di Salvini, si aspettavano?

 E , al culmine dal cambiamento, ora per la prima volta la donna di un vice premier - ff di premier - Elisa Isoardi, è messa a guida di una trasmissione di cucina giornaliera sulla rete ammiraglia, un altro cambiamento. Gli Italiani continueranno a votare Bullo-Salvini?

Infine, una DOMANDA SORGE SPONTANEA: Bullo-Salvini in questi mesi, oltre che dichiarare ogni giorno, anzi più volte al giorno, col favor di telecamere: 'Prima gli Italiani', sai dirci una cosa, una sola che hai fatto per gli Italiani che per te vengono prima di tutti gli altri? Per i migranti, anzi contro di loro, hai fatto molto- con l'aiuto del tuo predecessore Minniti,ma per gli Italiani che cosa hai fatto? A noi sembra NULLA. A te bastano le parole, con le quali riesci ancora a infinocchiare un popolo desideroso di ordine e di un uomo forte. Sempre a parole, esattamente come fai tu.

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