domenica 30 settembre 2018

Domenica di ordinaria follia all'Ospedale Oftalmico di Roma

Mai ammalarsi di qualunque cosa la domenica, e ancor meno ammalarsi agli occhi e recarsi all'Oftalmico di Piazzale degli Eroi, a Roma.
 Ma se capita, si  potrebbe vivere una mattinata di  ordinaria follia nell'unico ospedale oftalmico della Capitale, con pronto soccorso dedicato, come è accaduto a noi oggi.

 All'ingresso del Pronto soccorso ci sono due sportelli attivi per l'accettazione; le impiegate redigono un verbale, facendo fare al paziente l'anamnesi e la patologia in atto; alla fine consegnano un numero con il quale si verrà chiamati alla visita. Come in ogni ospedale, al Pronto soccorso, si viene catalogati con due diversi codici, di  diverso colore:  all'oftalmico, forse per venire incontro ai daltonici, il verde per quelli più gravi e il bianco per i meno gravi.
 Intanto tra pazienti, gravi più o meno, si è creata una lunga fila di attesa, perchè lo specialista che visita è uno solo.
 A mezzogiorno - noi siamo arrivati verso le 10,30, quando c'era già una bella lista di attesa ( sei prima di noi in codice bianco, senza contare quelli in codice verde) - entra in servizio un secondo medico, riservato ai codici 'bianco'. Ancora un'attesa lunga più di un'ora e verso le 13,30 tocca finalmente a noi. Lo specialista  si chiama Monte Rita, la quale appena entrati nella sala visite, sapendo che la patologia era di un forte dolore all'occhio destro,  fa una manovra che procura un dolore ancora più forte, senza avvertire il paziente della manovra che stava per compiere. Alle rimostranze del paziente, la dott.ssa minaccia di chiamare i carabinieri. Il paziente si risente, naturalmente, per i modi disumani della dott.ssa, e dice di voler andar via rinunciando alla visita.

 Uscendo, dopo aver firmato  il foglio che toglieva ogni responsabilità al medico, augura  allo specialista di godere a lungo - data la sua giovane età -  di buona salute, per non incontrare - sottinteso - un medico come Lei (ma questo non glielo dice, ma l'interessata capirà ugualmente).
 La dott.ssa comincia ad urlare e facendo le corna, grida, come una posseduta: mi sta lanciando un anatema (ma forse non conosceva il significato della parola riferita alla scomunica in ambito religioso; mentre 'maledizione', con una estensione del significato).

 E così dopo 4 ore, si conclude con un nulla di fatto, l'avventura all'Oftalmico di Roma,dove non auguriamo a nessuno di andare e di incontrare uno specialista come il nostro.

 Ciò accadeva a Roma, nell'ultima domenica di settembre, all'unico Pronto soccorso oftalmico della Capitale.

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