venerdì 21 settembre 2018

Per una sessantina di bambini, in carcere con le madri, il potente Stato di Salvini e Bonafede non riesce a trovare una soluzione più civile

La notizia della made tedesca squilibrata, e già dichiarata inadatta ad educare ed avere rapporti con i figli, piccoli nel nostro caso, ci ha letteralmente sconvolti. In un carcere, una persona con questa diagnosi  doveva essere vigilata ventiquattrore su ventiquattro ed i figli non le dovevano essere affidati.
 E invece no, ha avuto il tempo di gettarli per le scale, e in pochi minuti li ha persi tutt'e due: sicuramente non s'è resa conto di quel che faceva, anche perchè   c'era l'aggravante della tossicodipendenza ( era stata trovata in possesso di alcuni kg di droga e per questo portata a Rebibbia, appena qualche giorno prima).

Ma il fatto ci ha posti di fronte ad un caso - quello dei bambini detenuti in carcere assieme alle loro madri - che in uno stato civile non dovrebbe neppure esistere.
 In Italia, per fermarci al nostro paese augurandoci che fuori dei nostri confini questi problemi siano stati già risolti, ci sono in tutto - udite udite - 62 bambini che vivono con le loro madri in detenzione, anzi ora i bambini sono sessanta, perché due, quelli del nostro caso, sono morti.

 Beh, un paese come il nostro, grande come il nostro,  non riesce a trovare per sessanta bambini sessanta una sistemazione che non precluda definitivamente l'educazione di questi piccoli?

 In pochi giorni, a Genova, dopo la sciagura della caduta del ponte, sono stati reperiti  appartamenti nei quali mandare gli sfollati, mentre in tutta Italia, le sistemazioni più umane e civili che si conoscono ed in parte messe già in atto, non si possono trovare per sessanta bambini?

 Perchè papà Salvini,  è il termine tenero che il rude ministro usa quando parla di sè, non si pone il problema e  con il suo  compagno Bonafede, non gli dà soluzione quasi immediata? Si tratta veramente di pochissime unità, ed un paese intero non si può dichiarare incapace di provvedervi.

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