giovedì 27 settembre 2018

Le nomine dei direttori di reti e tg in Rai, sotto il Governo 'del cambiamento', spettano, equamente divise, a Cinquestelle e Lega, ma tenendo presente il criterio della 'bella presenza'

Salvini ce l'ha fatta: aveva deciso che Foa doveva essere presidente della Rai,  e sebbene gli si siano messi contro sia i suoi (ex?) compagni di cordata che il compagno di contratto, alla fine l'ha spuntata. Della prima bocciatura in Commissione di Vigilanza se ne è bellamente fregato: poi il compagno di contratto, in previsione di successivi patteggiamenti ,e gli (ex?) compagni di cordata per ricevere assicurazioni sull'impero dell'ex capo, hanno consentito al Bullo  di ottenere quello che voleva.

 Giorgio Mulè , portavoce del Cavaliere sia quando era a Panorama - come è definitivamente ed inequivocabilmente chiaro - sia ora che milita in Forza Italia, non accorgendosi che il naso gli era cresciuto spropositatamente, ha trovato la toppa al cambio di decisione:  Foa viene in Commissione si fa  'audire' , facendosi conoscere e giudicare dai componenti la Commissione parlamentare, dopo di che la Vigilanza lo rivota, e questa volta anche con il nostro appoggio. Il nostro cambio di posizione è derivato da problemi di  forma ed anche di merito ( ma crede  Pinocchio-Muleè che noi siamo tutti fessi?).  E il naso  cresceva ancora al Giorgio-Pinocchio dei nostri tempi, mentre si sbracciava - arrossendo  ma non per insolazione - al fine di smentire ogni lettura del voto  come sottoscrizione del patto di non belligeranza del governo 'del cambiamento' verso le aziende e gli interessi del suo padrone di un tempo e di oggi.

 Adesso, oggi, il Cda Rai recepisce la decisione della Vigilanza ed insedia il consiglio nella sua interezza e nel pieno delle sue funzioni. Tempo qualche giorno ed arriva la seconda spartizione. Cosa chiede Cinquestelle in cambio a Salvini? Gli accordi sono stati già presi.

Cinquestelle, in cambio, chiede la direzione del Tg1, per la quale sono stati fatti nei giorni scorsi due nomi su gli altri: Di Mare e Matano. Ambedue i nomi - si dice - sono stati fatti da Spadafora, consigliere di Di Maio. Di Mare per la sua  ricca esperienza professionale su vari fronti; Matano, passato meno ricco, con qualche flop professionale in Rai perchè la sua scelta era avvenuta soprattutto in base alla sua 'presenza fisica', piacerebbe proprio in virtù della sua 'bella presenza', riguardo alla quale i giornali  hanno rammentato il siparietto con la Littizzetto e la De Filippi.
Insomma alla direzione del Tg1 qualcuno vorrebbe  il bellimbusto, ma soprattutto - ci permettiamo di  supporre - l'obbediente per natura.

Sempre al criterio della bella presenza  si sono ispirati - ma in questo caso con qualche ragione in più - i dirigenti Rai  per la scelta di alcune giovani conduttrici di programmi di intrattenimento che,  guarda caso, vanno male, nonostante tanta bellezza sbattuta in faccia ai telespettatori.

Infine la cucina giornaliera di Rai 1 è stata affidata a Elisa Isoardi, donna del premier ff. - non per questo, si diano pace i maligni - certamente  un pò per la bellezza e un po per... in attesa di verifica.

Nel frattempo l'hanno già eletta 'donna dell'anno'. Il servilismo della stampa italiana verso il potente di turno, Bullo-Salvini, è semplicemente vomitevole!

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